Tacconi fa 60 anni e aspetta il triplete: «Nessuno fermerà la Juventus» 

Compleanno speciale per l'ex portiere, scartato dall'Inter da giovane: «Non ci hanno capito un c..., è stata la mia fortuna. Roma, Lazio e Real? Battiamo tutti»
Tacconi: opinionista© LaPresse

TORINO - Valanghe di messaggi e auguri da tanti tifosi bianconeri per Stefano Tacconi, che oggi compie 60 anni. «Ma il messaggio che mi ha sorpreso e fatto più piacere – spiega l’ex portiere, baluardo della Juventus dal 1983 al 1992 - è stato quello di Gianni Infantino, presidente della Fifa che mi ha scritto una lettera ricevuta proprio questa mattina. Un personaggio che stimo e finalmente ci voleva uno con la testa sulle spalle alla guida del calcio. Mi ha emozionato poi anche il pensiero della Juventus, che mi ha dedicato un video». Come tutto il popolo juventino, anche Tacconi aspetta con ansia di vivere le emozioni di un rush finale di stagione che può regalare alla squadra di Massimiliano Allegri uno storico ‘triplete’. «Ci aspetta una serie di partite drammatiche… ma per gli altri» e la prima sarà quella di domani sera in casa della Roma, in cui basterà un punto a Buffon e compagni per conquistare il sesto scudetto di fila: «Spero che arrivi subito il Tricolore, per non disperdere poi energie preziose anche se la prossima è allo Stadium con il Crotone e non dovrebbero esserci problemi. Spero in un 1-1 con gol di Totti, sarebbe carino».

ROTTA SU CARDIFF - Ma se lo scudetto è ormai una pratica archiviata, ancora tutte da conquistare sono la Coppa Italia e la Champions League: «Sono convinto che alzeremo entrambi i trofei - afferma senza timori Tacconi -. Mercoledì sarò all'Olimpico per la finale con la Lazio, una squadra che gioca bene e piena di giovani talenti che però dovrà arrendersi a una Juventus troppo forte e compatta per lasciare strada agli avversari. Quello di Allegri è un gruppo mostruoso, in cui non c’è un solo leader come poteva essere Maradona a Napoli, dove gli altri non erano niente. Il vero leader nella Juve è la società e Andrea Agnelli sta facendo un lavoro incredibile, così come il tecnico che mi ricorda un po’ Trapattoni: uno che tiene i calciatori sempre sul pezzo e capace di attuare i cambiamenti giusti al momento giusto. Anche il nuovo modulo è stato studiato proprio per vincere la Champions League». E il Real Madrid, ultimo ostacolo sulla strada per la gloria, non sembra spaventare l’ex numero uno azzurro: «Devo ancora decidere se andare a Cardiff, perché due anni fa a Berlino sono andato e abbiamo perso, quindi forse è meglio che resto a casa – dice scherzando -. Comunque vedo la Juventus favorita anche qui, perché il Real attacca ma non difende e sono certo che i bianconeri sapranno sfruttare gli spazi concessi dalla squadra di Zidane. A darmi sicurezza sono le facce dei calciatori bianconeri, da cui traspare una fame di cui Mandzukic è il simbolo perfetto. E’ lui che sta facendo la differenza trascinando i compagni con la sua ferocia e la sua forza, fisica e mentale».

IN CAMPO PER I TERREMOTATI - Una grande stagione poi è quella disputata fin qui da Bonucci, il cui percorso è stato simile a quello di Tacconi che approdò in bianconero dalla gavetta, scartato dall’Inter dopo il settore giovanile: «Non ci hanno capito un cazzo ed è stata la mia fortuna». Già, perché la Juventus gli è entrata dentro e della grande famiglia bianconera Tacconi si sente ancora parte integrante. Tanto che per festeggiare il suo compleanno ha deciso di organizzare insieme ad alcuni dei suoi vecchi compagni una partita di beneficenza e fare così lui un regalo a chi ne ha più bisogno: «Venerdì prossimo a Ravenna scenderemo in campo per i terremotati di Arquata, Norcia e Amatrice. Di fronte le vecchie glorie della Juventus contro quelle azzurre: ci saranno Torricelli, Ravanelli, Vierchowod, Trezeguet, Ferrara e tanti altri. Dove giocherò io? In porta... ma speriamo che tirino poco».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Juve, i migliori video