Juventus, scudetto rinviato. Troppo turnover e Roma più motivata: 3-1

Segna subito Lemina, ma la Juve rivoluzionata dal turnover non regge l'aggressività della Roma e sbaglia molto in fase difensiva. Sconfitta giusta, appuntamento scudetto rinviato a domenica contro il Crotone
Juventus, scudetto rinviato. Troppo turnover e Roma più motivata: 3-1© www.imagephotoagency.it

ROMA - Il turnover rinvia lo scudetto. Allegri non vuole correre rischi per la finale di Coppa Italia di mercoledì e rivolta la Juventus, lasciando Dybala in panchina e schierando un 4-3-3 che sembra togliere le misure alla squadra. Dall’altra parte una Roma aggressiva e determinata a non perdere il secondo posto, ha sicuramente più motivazioni e trova una difesa bianconera (anche quella rivoluzionata) tornata improvvisamente terrestre (non prendeva tre gol dal famigerato tracollo di Marassi con il Genoa del 27 novembre). Il risultato finale è giusto e rispecchia l’andamento di una partita  in cui la Juventus non è parsa volere veramente vincere come in altre occasioni. E ha mostrato l’unico punto debole: troppe riserve insieme non valgono la vera Juventus. Forse da una sconfitta come questa possono nascere riflessioni di mercato.

SITUAZIONE SCUDETTO - A questo punto lo scudetto è una questione da tre punti, quelli da conquistare con il Crotone domenica allo Stadium o contro il Bologna all’ultima giornata. Per altro, con il 3-1 di ieri, il possibile arrivo a pari punti premierebbe la Roma. Insomma, i rischi di perdere il titolo sono pochi, ma la sconfitta di ieri è stata di sicuro un passaggio sgradevole per il popolo bianconero, che si aspettava di poter imporre la propria superiorità sulla diretta rivale. Anche Allegri non sarà soddisfatto, anche se è il responsabile maggiore del risultato di questa sera, ma ha fatto prevalere la ragione di stato sulla voglia di festeggiare subito. Mercoledì potrebbe prendersi la sua personale rivincita, schierando una squadra più fresca per la finale di Coppa Italia. E certamente più arrabbiata dopo la sconfitta di ieri.

PARTITA APERTA - La partita che poteva valere lo scudetto è tanto strana quanto divertente. Tatticismi aboliti e squadre piuttosto lunghe fin dai primi minuti, si gioca in modo aperto senza troppe schermaglie a centrocampo. Si crea, si spreca, si cambia fronte in modo molto veloce. La Juventus prende un palo con Asamoah al 7’ e passa in vantaggio al 21’ con Lemina. Spettacolare lancio di Sturaro che pesca Higuain in area, il Pipita non pecca di egoismo e la mette in mezzo al bacio per il gabonese accorrente ed è 0-1. La Roma reagisce a testa bassa e pareggia quattro minuti dopo da corner: zuccata di Manolas respinta da Buffon, che riesce anche a salvare sul primo tap-in di De Rossi, ma non può nulla sul secondo. Il finale di tempo vede ancora un paio di occasioni bianconere.

IL TERZO GOL - Nella ripresa la Roma pare più concentrata, la Juventus fatica a trovare le distanze (troppi cambi, forse) e prende il gol di El Sharaawi da una veloce ripartenza giallorossa che permette all’attaccante azzurro di infilare Buffon con un tiro a giro da biliardo. E’ l’11’ della ripresa e i bianconeri faticano a trovare la quadra: pasticciano, sono imprecisi, sbagliano molti allineamenti in difesa. Compreso quello di Dani Alves (entrato al posto di Lichtsteiner) che consente a Nainggolan di segnare il terzo gol romanista al 20’. Allegri prova anche a mettere Dybala per aumentare la potenza offensiva, ma la Juventus continua a girare con un pistone in meno (Cuadrado ancora una volta sotto tono, ma con lui anche un Bonucci deconcentrato, un Mandzukic ammorbidito, un Higuain a sprazzi, un Dani Alves con la testa a Ipanema) e non succede quasi più niente. Anzi, c’è un colpo alla schiena a Mandzukic che lascia con il fiato sospeso la Juventus e il suo popolo. E un rigore nettisismo su Dybala che non viene dato, ma non avrebbe cambiato proprio nulla.

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