Juventus, ansiosi o tranquilli: ecco come devono sentirisi i tifosi bianconeri

La sconfitta con la Roma ha provocato le reazioni più disparate e tutti ora attendono la finale di mercoledì contro la Lazio, tra sogni e incubi
Juventus, ansiosi o tranquilli: ecco come devono sentirisi i tifosi bianconeri© LaPresse

TORINO - Dal più cupo catastrofismo all'ottimismo sfrenato: l'arco emotivo del popolo bianconero in questo strano lunedì di maggio copre qualsiasi sentimento. La sconfitta con la Roma che ha rimandato almeno di una settimana la festa per lo scudetto ha scatenato il popolo bianconero fin dai minuti successivi al fischio finale. Ci sono i teorici del «moriremo tutti», come viene ironicamente etichettato il pessimismo più convinto sui social, ma anche i tranquillizzanti del «Adesso mi sono convinto che vinciamo davvero tutto». Chi ha ragione? Ovvero come devono sentirsi i tifosi della Juventus oggi?

I SEGNALI PREOCCUPANTI - I segnali preoccupanti, a volerli cercare, non mancano: 2 punti nelle ultime 3 partite di campionato e una serie di distrazioni difensive che non si erano mai viste dalle parti di Buffon (o Neto). Si può perdere o pareggiare, ma il vuoto della ripresa all'Olimpico è roba da gente con anima e muscoli spremuti o quanto meno molto usurati. Un po' come se la squadra avesse finito l'energia mentale che l'ha condotta fin qui, a lottare fino al traguardo di ogni competizione. E di fronte a una situazione del genere nessuno scenario è da escludere dal Grande Flop su tutti e tre i fronti, a quello di un campionato strappato per un pelo e due finali perse. La fosca visione dei pessimisti è questa e partono già le accuse ad Allegri che ha esagerato con il turnover e ai chi è sceso in campo all'Olimpico senza essere minimamente all'altezza di quelli che sostituiva.

OTTIMISMO - Tuttavia non sembra essere quello dei catastrofisti il partito vincente. La ripresa contro la Roma è stata una delle più brutte giocate in questa stagione dalla Juventus, ma nel primo tempo la squadra si è espressa bene, nonostante i tanti cambi nella formazione e nel sistema di gioco. E i due punti nelle ultime tre partite hanno storie completamente diverse: contro l'Atalanta la Juventus meritava di vincere e ha pareggiato per una clamorosa svista arbitrale (rigore negato) e per una ancora più clamorosa topica difensive nei minuti di recupero che ha consentito il 2-2 dell'Atalanta. Contro il Torino la Juventus ha segnato il pareggio solo al 91', ma ha sbagliato almeno 2/3 occasioni nitide per tempo. In mezzo a queste partite, oltretutto, ci sono state le due semifinali contro il Monaco, partite fondamentali e in cui la Juventus è uscita brillante vincitrice. Segnali di un cedimento non si possono cogliere nel recente passato, ma solo nei distratti secondi 45 minuti contro la Roma. E va considerato che contro Torino e Roma il tunorver è stato massiccio, al punto da stravolgere alcuni equilibri della squadra e privarla di giocatori di qualità chiave per lo sviluppo della manovra (da Khedira a Dybala)

LA POSIZIONE DI MAX - Da tutto ciò deriva la tranquillità di massimiliano Allegri che pare oggettivamente sincera. Non è uno che bluffa, il tecnico bianconero, e la sua serenità riguardo alla condizione della squadra dovrebbe essere una garanzia per i tifosi. Ha calcolato tutto e si è preso i suoi rischi. Sotto sotto la sconfitta con la Roma l'aveva messa in conto: fare un partitone all'Olimpico per vincere in anticipo lo scudetto sarebbe stata forse un'imprudenza in vista della finale di mercoledì, che assegna un trofeo senza possibilità di recuperare. Dopo 53 partite e a questo punto della stagione, il coraggio di effettuare delle scelte può rivelarsi l'arma migliore di un allenatore, senza farsi prendere dal panico, ma calcolando freddamente e cinicamente, scegliendo gli obiettivi fondamentali. Vincere con la Roma per poi perdere con la Lazio sarebbe stata una scelta poco logica e quindi Allegri ha tenuto fuori quasi mezza squadra e rivoltato la difesa.

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