Pagina 2 | Nainggolan mai alla Juventus? La Top 11 degli acquisti impossibili

TORINO - Passaggi ritenuti impossibili, ferite al cuore ancora aperte nei tifosi di squadre considerate rivali. La Juventus, però, è stata l'occasione per diversi giocatori di ottenere la ribalta internazionale e vincere scudetti in Italia. E allora, tralasciando Altafini, uno dei primi a essere definito 'core ngrato', proviamo a stilare l'undici di quei giocatori - nell'era moderna - che difficilmente si sarebbero potuti vedere in bianconero, se non grazie a veri e propri blitz di mercato. Acquisti che, a primo impatto, sembravano altamente improbabili, se non impossibili.

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ANGELO PERUZZI

Cresciuto nella Roma, squalificato per doping al termine della stagione 1990/1991 dopo tre giornate di campionato. Se lo aggiudica la Juve per 4,5 miliardi di lire. Primo anno da riserva di Tacconi, poi titolare indiscusso fino al 1999. Con i bianconeri ha vinto tre scudetti, 2 volte la Supercoppa Italiana, 2 volte la Coppa Italia, la Coppa Uefa, la Supercoppa Uefa, l'Intercontinentale e, soprattutto, la Champions League del 1996, parando due rigori in finale con l'Ajax.

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CIRO FERRARA

Napoletano doc, cresciuto nelle giovanili azzurre prima di diventare un uomo fondamentale dell'era Maradona. Ferrara poi conosce Lippi, conquistano un'insperata qualificazione alla Coppa Uefa nell'ultimo anno al Napoli, dunque vanno entrambi alla Juventus. Ferlaino è costretto a cederlo per problemi societari, lui fa le valigie per Torino e diventa una bandiera bianconera.

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FABIO CANNAVARO

Altro napoletano doc, ma proveniente dall'Inter, che lo aveva pagato due anni prima 23 milioni di euro dal Parma. In bianconero, però, arriva grazie a un incredibile scambio alla pari con il portiere uruguaiano Fabian Carini, che in nerazzurro ha giocato soltanto 9 partite (4 in campionato, 4 in Coppa Italia e una in Champions League), salvo poi passare in prestito la stagione successiva al Cagliari.

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JONATHAN ZEBINA

Il difensore francese è uno dei colpi a parametro zero della Juventus. Dopo quattro stagioni alla Roma, con la quale vince lo scudetto del 2001, passa in bianconero nella stagione 2004/2005. La sua esperienza in bianconero vive di alti e bassi, ma molti tifosi lo ricordano con affetto per aver fatto parte anche della Juve scesa in B dopo Calciopoli.

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PAVEL NEDVED

Dopo cinque stagioni alla Lazio, squadra di cui era diventato una bandiera, la Juve strappa la "Furia Ceca" ai biancocelesti per 70 miliardi di lire. In bianconero la sua storia è nota a tutti e, scherzo del destino, segna il suo ultimo gol il 31 maggio 2009 proprio contro la Lazio. E' rimasto in società con il ruolo di vicepresidente.

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MIRALEM PJANIC

L'ultimo giocatore strappato a una diretta rivale, in particolare alla Roma, è il centrocampista bosniaco, pagato 32 milioni di euro, relativamente poco per il valore tecnico del calciatore, di cui ormai Allegri non può più fare a meno. Rinforzata la rosa, indebolita un'avversaria.

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EMERSON

È il 27 luglio del 2004 e si chiude una lunga telenovela estiva. Il Puma passa alla Juventus dopo un estenuante braccio di ferro con la Roma. I bianconeri riescono a convincere Sensi con 14 milioni più Brighi, ma è fondamentale la ferma posizione del centrocampista brasiliano, più che deciso a passare in bianconero. Colori, però, che lascerà dopo due anni, in seguito alla retrocessione in B, per passare al Real Madrid con Cannavaro.

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ANDREA PIRLO

Uno degli affari del secolo: dato per "bollito" a Milano, sponda rossonera, la Juve si assicura il Maestro a parametro zero. Vince tre scudetti con Conte, uno con Allegri. L'ultima immagine - di un giocatore amato dal popolo bianconero - sono le lacrime di Berlino dopo la finale persa contro il Barcellona. In Italia aveva altre richieste, ma al termine del contratto sceglie di trasferirsi negli Stati Uniti al New York City FC, dove tutt'ora gioca.

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ROBERTO BAGGIO

Per lui, a Firenze, sono scesi in piazza. Campione amato, ovunque abbia giocato. La sua storia rappresenta pagine indelebili del calcio italiano, scritte prima con la maglia della Fiorentina, poi con quella della "odiata" Juventus. Il Divin Codino, però, non è mai stato considerato un traditore.

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FABIO QUAGLIARELLA

"Alla Juve per fare uno step in più". Ci aveva visto lungo, l'attaccante stabiese, andato via da Napoli per le ormai note vicende, ma oscure all'epoca del suo passaggio alla Juve. I tifosi non la presero bene, pensavano fosse "gelosia" per l'arrivo di Cavani e "alto tradimento" per essere passato alla Juve. Per anni lo hanno tacciato di essere traditore. In bianconero, intanto, ha vinto i tre scudetti di fila dell'era Conte.

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GONZALO HIGUAIN

Le prime voci estive sembravano tanto assurde quanto incredibili: "La Juve è disposta a pagare la clausola rescissoria di 90 milioni di euro per Gonzalo Higuain". Detto-fatto, tra l'incredulità dei tifosi di entrambe le parti: a Napoli non sembra vero, così come a Torino. A Caselle si scatena l'entusiasmo: il re dei bomber della Serie A, reduce dai 36 gol in maglia azzurra, ha scelto proprio la Juve. L'ultimo, ma non per questo il meno importante, "core 'ngrato".

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FABIO CAPELLO

"Per quello che ho fatto, non mi interessa andare alla Juventus". Parole e musica di Fabio Capello, all'epoca allenatore della Roma, con la quale vince lo scudetto del 2001. Ciò che è successo nel maggio del 2004, poi, lo sanno tutti: i tifosi giallorossi non l'hanno presa bene, quella della Juve tutt'altro. Con i bianconeri vince due scudetti.

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ANGELO PERUZZI

Cresciuto nella Roma, squalificato per doping al termine della stagione 1990/1991 dopo tre giornate di campionato. Se lo aggiudica la Juve per 4,5 miliardi di lire. Primo anno da riserva di Tacconi, poi titolare indiscusso fino al 1999. Con i bianconeri ha vinto tre scudetti, 2 volte la Supercoppa Italiana, 2 volte la Coppa Italia, la Coppa Uefa, la Supercoppa Uefa, l'Intercontinentale e, soprattutto, la Champions League del 1996, parando due rigori in finale con l'Ajax.

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