Montero: «Juventus favorita col Real, Dybala un "crack"»

L'ex difensore uruguaiano della Juve, ora allenatore, si confessa in un'intervista a La Nacion, parlando anche della finale di Champions League
Montero: «Juventus favorita col Real, Dybala un "crack"»© LaPresse

TORINO - Secondo Paolo Montero la Juventus «è la candidata a vincere questa Champions League». L'uruguaiano, che di retroguardia ne sa qualcosa essendone stato il cardine in quella juventina dal 1996 al 2005 nonché leader della difesa della sua nazionale Celeste per ben 61 partite, pensa che il segreto stia nel fatto che la squadra di Allegri stia «molto bene difensivamente». Altra cosa da considerare, dice Paolo, è la nota statistica per cui dal 1989 un'italiana «vince la Champions ogni 7 anni».

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IL PORTIERONE E LA JOYA - Attuale allenatore del Rosario Central, Montero ha rilasciato le sue dichiarazioni in un'enorme intervista concessa a La Nacion. Qui, tra i tanti argomenti toccati, ha parlato anche del suo ex compagno di squadra Buffon: «Ha quasi 40 anni ed è un esempio di professionalità ed affidabilità». E poi c'è Paulo Dybala: «È un "crack", e ha ancora margini perché l'esplosione calcistica massima è tra i 25 e i 30 anni. Lui ha tutto per dominare». Infine due parole su Gonzalo Higuain: «Nel Napoli è stato fortissimo, per questo la Juventus ha pagato la fortuna che ha pagato per lui. Ha fatto una scommessa grazie a qualcuno che conosceva bene il mercato, ed ora questa scommessa gli sta tornando indietro».

ALLENATORI - Alla domanda su cosa gli hanno lasciato i grandi allenatori avuti in Italia, come Lippi, Ancelotti e Capello, Montero dice di ricordare innanzitutto il fatto che non fossero "dittatori":  «Ti convincevano con i fatti e con le parole». E ricorda un aneddoto a proposito di Marcello Lippi: «In uno specifico lavoro tattico, Lippi aveva richiesto un certo movimento. Allora Ciro Ferrara chiese il permesso di esporgli la sua opinione, senza lederne l'autorità. e illustrò una variante che pensava potesse aiutarci. Lippi disse che l'avremmo attuata, che andava bene, ed ebbe l'umiltà di dire che era un'idea migliore. Quella fu una grande lezione».

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