Juventus, di chi è il merito: dirigenza, Allegri o squadra?

La domanda amletica del calcio si ripropone anche dopo il sesto scudetto di fila dei bianconeri
Juventus, di chi è il merito: dirigenza, Allegri o squadra?© Marco Canoniero

TORINO - E’ il trionfo della Juventus. E su questo sono tutti d’accordo. Ma chi ha avuto più meriti in questo campionato? Allegri con le sue invenzioni tattiche? Marotta e Paratici con il loro mercato esplosivo? I campioni con le loro prestazioni meravigliosamente costanti? Decidere significa fare un torto a una delle tre parti, tutte decisive nella conquista del sesto titolo consecutivo. Ma è innegabile che questa sera si raccolgono i frutti dell’estate di Marotta e Paratici, autori di una campagna acquisti stellare nella quale tutto è stato calcolato per portare la squadra alla fine di ogni competizione. La pericolosa cessione di Pogba, che si è rivelata una buona mossa. L’azzardo economico per Higuain, che si è ampiamente ripagato. Il geniale colpo Pjaca. La scommessa, stravinta, su Pjanic. Il prudente acquisto di Benatia per sistemare un reparto che sembrava già perfetto così. La tenacia nell’operazione Cuadrado. I due dirigenti non hanno sbagliato niente e hanno consegnato ad Allegri una delle migliori rose dell’intera Europa, compiendo il salto di qualità definitivo.

DIRIGENZA DI UN SOFFIO - Se proprio bisogna decidere, insomma, la dirigenza ha uno zero virgola di meriti in più rispetto all’allenatore, che ha compiuto un vero e proprio capolavoro, trovando il modo di assemblare gli ingredienti in modo geniale e, soprattutto, spettacolare. L’illuminazione del 4-2-3-1 che ha fatto svoltare il campionato bianconero è una mossa di un Grande Allenatore, ma al di là della tattica, la bravura di Allegri è stata quella di cementare un gruppo di campioni, ognuno dei quali ha scoperto l’umiltà mettendosi a disposizione degli altri. Più che il sistema di gioco, nelle vittorie della Juventus è sempre stata più decisiva l’attitudine della squadra, un branco affamato che ha annientato gli avversari senza curarsi dei ruoli. E questo lo ha creato Allegri.

SQUADRA DI UOMINI - E qui veniamo ai meriti della squadra, che non sono pochi. Perché non è facile vedere dei campioni abituati alle coccole, mettere da parte il proprio ego calcistico e correre per gli altri, sacrificarsi per la squadra, trovare sempre le energie per un recupero difensivo, anche quando le energie erano finite. Certo, c’è la classe di Dybala, i colpi mostruosi di Higuain, le fulminanti giocate di Cuadrado, la delicatezza del piede di Pjanic, ma la Juventus, questa Juventus, è fatta di uomini prima ancora che fuoriclasse: è questa la differenza rispetto a tutti gli avversari che si sono dovuti arrendere alla sua superiorità negli ultimi sei anni.

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