Juventus, le leggende di Cardiff fra schiaffi, litigi e realtà

Post-tempeste e spifferi da spogliatoio: l'after Champions rivisto e riraccontato
Juventus, le leggende di Cardiff fra schiaffi, litigi e realtà© ANSA

TORINO - Grandi sconfitte portano sempre con sé grandi retroscena. Lo spogliatoio di Cardiff, dove la Juventus ha perso la sua settima finale di Champions League, è per esempio diventato uno scenario dove ambientare un po’ di tutto, nel tentativo di spiegare le due facce, estremamente differenti, che la squadra di Allegri ha mostrato nel primo (gagliarda e combattiva) e nel secondo tempo (spompa e remissiva). Ecco dunque spuntare i litigi se non addirittura le risse fra i giocatori della Juventus tra il tunnel e lo spogliatoio. Racconti che hanno iniziato a circolare nei giorni successivi alla finale con dovizia di particolari. Sempre diversi, però. In un racconto c’è Bonucci che litiga con Dybala e poi interviene Mandzukic a dividerli. In un altro Bonucci schiaffeggia (boom!) Dybala. In un altro ancora Barzagli e Bonucci (una costante, ma è d’altra parte un personaggio che si riesce a calare bene in una scena torrida) litigano sulle marcature. In un altro ancora Bonucci chiede a gran voce la sostituzione dello stesso Barzagli (che per altro è il suo migliore amico nella squadra) a favore di Cuadardo e viene zittito da Allegri (che poi tuttavia opererà quella sostituzione al 21’ della ripresa). E non è da escludere che presto si aggiungano altri racconti e altri particolari.

Le ricostruzioni di chi c’era
C’è qualcosa di vero in tutto questo? Per dare certezze si sarebbe dovuti essere lì, occhi e orecchie bene aperte. Chi c’era, come Allegri e Marotta, hanno smentito i racconti circolati finora. Marotta in maniera anche ufficiale dichiarando: «Ero negli spogliatoi e niente di quanto riportato è successo. Mandzukic era su un lettino con i medici che cercavano di mettergli a posto la caviglia. Gli altri ascoltavano Allegri che cercava di trasmettere loro tranquillità». Ma il problema non è tanto accreditare o smentire i più o meno coloriti retroscena, quanto sapere che in una squadra di calcio, anche professionistica, i confronti ruvidi durante una partita sono piuttosto comuni, e più è alta l’adrenalina e la tensione agonistica, più un dialogo può andare sopra le righe. Qualunque giocatore o ex giocatore racconta di litigi, scarpe o ciabatte che volano, principi di rissa prima, durante e dopo le partite, il più delle volte non condizionate da questi eventi, proprio perché abituali.

Un ragionamento serio
Chi veramente vuole capire cosa è successo alla Juventus di Cardiff dovrebbe ragionare su dati di fatto. La squadra di Allegri ha affrontato la partita con una foga agonistica superiore alla sua normale media, spendendo troppe energie psicofisiche nei primi quarantacinque minuti e andando in debito di forza e lucidità nella ripresa, quando è stata sopraffatta dal Real Madrid che ha trovato un avversario depotenziato e quasi sfinito. Il perché di quell’approccio tremendista e un po’ scriteriato del primo tempo va forse cercato nella paura di ripetere l’incipit timido di Berlino o forse nella speranza di sorprendere il Real, andare in vantaggio e poi gestire la partita come spesso si è visto fare dalla Juventus. Fatto sta che qualcosa è andato storto e la Juventus della ripresa non ne aveva più. A posteriore Allegri si sarebbe forse augurato una bella scazzottata nello spogliatoio, almeno avrebbe avuto la speranza di vedere più adrenalina nella spenta ripresa bianconera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Juve, i migliori video