Trezeguet: «Nel 2006 andai in B per gratitudine verso la Juventus»

Re David e Calciopoli: «Ogni giocatore doveva scegliere il suo destino e io, in quel momento, ho sentito di dover dare qualcosa a questi colori»
Trezeguet (231 gare)© LaPresse

TORINO - «Calciopoli? Ogni giocatore doveva scegliere il suo destino, se restare o andare via. Restare voleva dire disputare un campionato di Serie B con 16 punti di penalizzazione. In quel momento sentì di dover dare qualcosa alla Juve. Siamo rimasti per dare un aiuto e per iniziare una nuova storia». L’ennesimo atto d’amore di David Trezeguet verso i colori bianconeri. L’ex attaccante francese si è raccontato ai microfoni di Premium Sport, ricordando il momento della retrocessione: «Emotivamente, comunque, quel campionato è stato bello. Ovunque andavamo era una festa e c’erano molti ragazzi del settore giovanile. Abbiamo vinto e siamo tornati subito dove deve stare la Juve, in Serie A».

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PRIMO SCUDETTO - «La stagione 2001-2002 è stata la più bella per diversi motivi. Dopo la partenza di Inzaghi, Lippi mi aveva scelto per far coppia con Del Piero. Con Lippi ho avuto un rapporto molto bello, mi ricordo che a inizio anno mi disse che se avessi fatto più di 30 gol avrei dovuto fargli un regalo, se no me l’avrebbe fatto lui: alla fine dell’anno avevo fatto 35 gol complessivi. È stata una stagione bellissima, abbiamo vinto lo Scudetto, dopo anni, all’ultima giornata, in quel famoso 5 maggio. In più io sono riuscito a vincere la classifica marcatori e per me quella è stata una sensazione unica. Ho vinto altri campionati con la Juve ma il primo è quello che più mi ricordo».

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