Milan, Bonucci: «Vi spiego perché ho lasciato la Juventus»

Il difensore parla del suo addio ai bianconeri: «Lo sgabello di Oporto è stato solo la goccia finale»
Milan, Bonucci: «Vi spiego perché ho lasciato la Juventus»© LaPresse

TORINO - Leonardo Bonucci spiega le cause dell'addio alla Juventus e al trasferimento al Milan. «Alcune situazioni portano conseguenze. Io ho preso le mie responsabilità, ho fatto alcune scelte come le hanno fatte l'allenatore e la società. L'esclusione con il Porto? E' successo qualcosa anche prima. Lo sgabello di Oporto - dice il difensore della Nazionale italiana ai microfoni di Premium Sport - è stato solo la goccia finale che fatto traboccare il vaso. Poi dopo è stato ricomposto tutto per il bene della squadra. Ho accettato le decisioni, in quel momento erano importanti per far capire al gruppo quale fosse la strada da prendere».

IL DIVORZIO - «Era un legame che dopo 7 anni si era affievolito. Per dare il 100% devo sentirmi importante, alla Juventus questa cosa succedeva a fasi alterne e non riuscivo più a sopportarla. Con la società abbiamo deciso di scegliere la via del divorzio: anche i più bei matrimoni a volte finiscono. Con i compagni ci sono stati momenti in cui abbiamo parlato e affrontato delle problematiche: ognuno di noi ha il proprio carattere e il punto di vista. Comunque ho avuto sempre un ottimo rapporto con Gigi (Buffon ndr), Andrea (Barzagli ndr) e Giorgio (Chiellini ndr). Negli ultimi mesi però, non con loro, qualcosa si era un po' sgretolato. Dentro lo spogliatoio non è successo nulla di quello che è stato fatto passare. Era un gruppo unito, ho avuto la fortuna di condividere tanti successi con grandi campioni che mi hanno aiutato a diventare grande. Li ringrazierò sempre per quanto mi hanno insegnato».

DALLA JUVE AL MILAN - «Sei anni di vittorie con la Juventus mi hanno fatto diventare un leader di quello spogliatoio ma il leader non si riconosce da solo, lo riconosce il gruppo. Entrerò in questo spogliatoio in punta di piedi mettendomi a disposizione della squadra. La squadra sa che su qualsiasi cosa può contare sulla mia esperienza e sulla voglia di continuare a vincere. Ogni singola parte di questo gruppo, a partire dalla società e dall'allenatore, farà si che il recente passato del Milan, fatto di momenti non esaltanti, venga cancellato con un'annata di grande spessore che riporti il club ad alti livelli».

IDOLO NESTA - «I giocatori - conclude Bonucci - che hanno vestito la maglia del Milan quando ero piccolo sono delle leggende. Quando sono diventato più grande e sono passato a fare il difensore, Nesta è stato il mio idolo. Loro hanno scritto pagine importanti per il calcio e questa società. Io sono all'inizio e spero di dare il mio contributo per riportare in alto la squadra».

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