Errori tattici, condizione e mercato: i "mali" della Juventus sui giornali italiani

I commentatori dei principali quotidiani analizzano la sconfitta in Supercoppa contro la Lazio all'Olimpicoe più in generale il difficile momento dei campioni d'Italia
Errori tattici, condizione e mercato: i "mali" della Juventus sui giornali italiani© Bartoletti

ROMA – La Juventus non sembra più la stessa e la "maledetta" notte di Cardiff sembra aver lasciato ferite difficili da rimarginare nel gruppo bianconero. La Supercoppa persa all’Olimpico di Roma contro una Lazio comunque da elogiare non ha fatto altro che confermare le perplessità e i dubbi sorti dopo le amichevoli estive disputate dai campioni d’Italia, che hanno perso due pedine importanti come Bonucci e Dani Alves senza riuscire ancora a integrare al meglio i nuovi arrivati. Il mercato ancora da completare, una condizione fisica tutt’altro che ottimale e qualche scelta del tecnico Massimiliano Allegri sono - secondo i commentatori della stampa italiana – i motivi principali della debacle bianconera di fronte alla squadra di Simone Inzaghi. Andiamo ad analizzare nel dettaglio le loro analisi.

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GLI “ISTITUZIONALI”
Gianni Mura su ‘Repubblica’ si chiede «ma questa è la Juve?» prima di spiegare che «la difesa juventina ha nuovamente mostrato le lacune emerse nelle amichevoli: l’assenza di Bonucci pesa e ancor di più se Pjanic deve arretrare per impostare il gioco (…) e non si capisce perché Allegri abbia atteso il bis di Immobile per cambiare qualcosa. Già nell’intervallo bisognava correre ai ripari (...)». Lo sbaglio è stato invece commesso a monte secondo Mario Sconcerti, che sul ‘Corriere della Sera’ parla di «errore iniziale di Allegri, che ha pensato di evitare la nuvola di centrocampisti laziali aumentando i propri difensori, inserendo anche Barzagli in un reparto che aveva da marcare in posizione soltanto Immobile», tanto che poi «il centrocampo juventino era in continua, doppia, inferiorità numerica» come era già successo a Cardiff «quando Isco arretrò accanto ai tre centrocampisti madrileni». Il problema, sempre secondo Sconcerti, è che «la Juve dei 6 scudetti consecutivi è adesso una squadra in reale e confusa costruzione. La Juve è ora spezzata in tre parti, le tre linee di gioco, nessuna delle quali riesce a comunicare con le altre». Le soluzioni potrebbero arrivare dal calciomercato e, tornando sulla ‘Repubblica’, sempre Mura sostiene che «forse non è Keita quello che serve quanto «piuttosto un Milinkovic-Savic o un Luis Alberto, perché la partita l’ha persa essenzialmente a centrocampo».

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I “TORINESI”
Meno pessimista di ‘Corriere della Sera’ e di ‘Repubblica’ sembra il torinese ‘La Stampa’, che affida l’analisi della sfida di Supercoppa alla penna di Guglielmo Buccheri secondo cui «La Juve scricchiola» ma scricchiolare «non significa crisi perché una squadra che deve ripensare a sé stessa non trova la forza di raddrizzare una finale in soli sei minuti prima di riaffondare all’ultimo secondo prima dei supplementari». Non mancano comunque le critiche ad Allegri per «una corazzata bianconera costruita per l’occasione non senza colpe dal suo allenatore (…) che ha deciso di puntare su una versione vecchia maniera, senza nessun nuovo acquisto al via», senza contare che «la Lazio ha messo in mostra una condizione fisica nettamente migliore, forse grazie a un lavoro svolto in montagna e basta» (e qui ogni riferimento alla tournée statunitense pare tutt’altro che casuale). Preoccupata invece l’analisi di ‘Tuttosport’: secondo Guido Vaciago «servono innesti» dal mercato e «un esame di coscienza» da parte della squadra. La parola d’ordine è «Azione: della società sul mercato, dell’allenatore sul piano tattico (carente) e atletico (imbarazzante)». E se dopo la partenza di Bonucci lo spogliatoio ha perso un personaggio carismatico, Vaciago individua un potenziale nuovo leader in Dybala, «l’unico degno della maglia che ha indossato (per altro per la prima volta): sarà lui il nuovo leader? Sarebbe una buona idea, perché alla Juventus ne serve maledettamente uno».

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GLI “SPORTIVI”
Un «Allarme Max» è quello che lancia invece Luigi Garlando dalle pagine rosa della milanese ‘Gazzetta dello Sport’ dove afferma che «Allegri ha perso i suoi cannibali. La Juve è salita sul ring come il vecchio campione che vuole far sentire allo sfidante il peso della corona. Nei primi minuti infatti la Lazio si è ritrovata all’angolo (…) ma poi si è accorta che i pugni facevano molto meno male del carisma ed è iniziata un’altra partita». A questo si aggiungono poi problemi tattici, con una «difesa mal protetta e spesso in bambola. Difficoltà nella prima costruzione di gioco perché Bentia non sarà mai Bonucci e Pjanic da solo fatica». Ecco così che si è vista «Una squadra spaccata in due, con Higuain e Dybala tristi e irraggiungibili» e ci si stupiesce del fatto che «una società come la Juventus, che in questi anni gloriosi ha riempito le casse, sia arrivata a Ferragosto senza aver dato al suo mister il centrocampista di peso e qualità che aspetta da due anni e un forte difensore centrale (…). La Juve di fatto si è indebolita. E invece, per uscire da Cardiff, serviva proprio un mercato poderoso per riaccendere entusiasmo e autostima (…) mentre gli acquisti estivi erano in panca». Fatto sta che, secondo Garlando, «dopo la Supercoppa di ieri la concorrenza da scudetto salirà sul ring più spavalda», perché «Tyson non sembra più Tyson».

Le difficoltà causate dalle moderne tournée estive, molto più dispendiose e meno allenanti dei tradizionali ritiri, vengono sottolineate da Alessandro Vocalelli sul ‘Corriere dello Sport’: «La sconfitta brucia, ma la Juve non deve drammatizzare (…). Non c’è dubbio che Allegri – a differenza di Inzaghi – abbia pagato anche le fatiche di un precampionato consumato più sulle scalette degli aerei che sui campi di allenamento». Al di là di questo comunque, il direttore del quotidiano capitolino sottolinea anche «la necessità di intervenire sul mercato (…) Alla Juve manca una pedina per sostituire Bonucci, che rispetto a tutti gli altri aveva caratteristiche completamente diverse, da primo playmaker più ancora che da ultimo difensore. Ma, ancora di più, manca un centrocampista che la Juve insegue da un anno, quando era convinta di aver preso Witsel (…). L’identikit? Facile: - chiosa Vocalelli -uno come Pirlo. Anzi no, come il miglior Pogba».

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ROMA – La Juventus non sembra più la stessa e la "maledetta" notte di Cardiff sembra aver lasciato ferite difficili da rimarginare nel gruppo bianconero. La Supercoppa persa all’Olimpico di Roma contro una Lazio comunque da elogiare non ha fatto altro che confermare le perplessità e i dubbi sorti dopo le amichevoli estive disputate dai campioni d’Italia, che hanno perso due pedine importanti come Bonucci e Dani Alves senza riuscire ancora a integrare al meglio i nuovi arrivati. Il mercato ancora da completare, una condizione fisica tutt’altro che ottimale e qualche scelta del tecnico Massimiliano Allegri sono - secondo i commentatori della stampa italiana – i motivi principali della debacle bianconera di fronte alla squadra di Simone Inzaghi. Andiamo ad analizzare nel dettaglio le loro analisi.

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