ROMA - Trasferire in Champions League le certezze granitiche mostrate in questo primo segmento di campionato. E' questo il mandato della Juventus che con i 9 punti nelle prime 3 giornate ha dimenticato le amarezze di Supercoppa e ora può concentrarsi sulla competizione di cui è stata finalista due volte nelle ultime 3 stagioni. A tracciare la rotta ci pensa Barzagli: «È stato un buon inizio di campionato - ha spiegato il difensore bianconero -. Quella contro il Chievo non era una partita semplice, perché arrivava dopo la sosta per le Nazionali, ma siamo partiti decisi e convinti. Ci voleva un inizio del genere. Il Barcellona? Una partita di grande fascino. Rispetto a cinque mesi fa, cambia la posta in palio: allora era un quarto di finale, oggi si gioca per tre punti importanti per la fase a gironi. Servirà una partita tosta, per far vedere a tutti che anche quest'anno vogliamo andare avanti. La Champions è sempre un “bel pallino”, ma credo che noi si debba puntare come prima cosa al campionato. Facendo bene lì, il resto viene da sé. Barcellona senza Neymar? Rimane una delle squadre più forti del mondo e ci sono tanti altri campioni da tenere d'occhio».
LA SVOLTA - La Juventus ha scritto contro il Chievo le prime righe della sua storia senza i senatori. «Prima partita senza me Buffon, Bonucci e Chiellini? La mia sensazione è che è stata una cosa che prima o poi doveva succedere, ma la cosa secondo me molto importante è che non è cambiato assolutamente niente. Abbiamo fatto una partita solida, non abbiamo concesso niente e abbiamo subito zero reti. Quindi la cosa fondamentale sta negli interpreti. Nella Juventus si è sempre dimostrato che chi è nella rosa è pronto a giocare, è pronto comunque sia alle responsabilità. Dybala? Ha voglia di arrivare in alto e questo oltre a farci piacere ci dà una grande mano. Ha ancora margini di miglioramento ampi e ce lo dimostra ogni anno. Lui e Neymar sono il futuro del calcio».