Buffon: «Juventus ammaccata. Higuain? Non vuole mai perdere»

Il capitano bianconero analizza il momento della squadra e parla dei singoli: «Gli uomini forti superano le difficoltà. Dybala? Fa parte della cerchia dei grandi campioni». Su Bentancur: «Madre Natura gli ha dato qualcosa di diverso da tutti gli altri»
Buffon: «Juventus ammaccata. Higuain? Non vuole mai perdere»© REUTERS

TORINO - «Siamo un po’ ammaccati. Per chi è abituato a vincere e ad essere protagonista in positivo, arrivare da una trasferta così è qualcosa che infastidisce. Ma è positivo che si provi questo sentimento: le squadre e gli uomini forti devono dimostrare di esserlo quando si superano le difficoltà». Gigi Buffon torna così sulla sconfitta del Camp Nou contro il Barcellona. «Abbiamo perso male - aggiunge il capitano della Juventus - ma credo che sia stato un risultato troppo pesante per la gara che abbiamo fatto. Questo ci ha insegnato ancora una volta che se si vuole fare gara alla pari, o cercare di vincere, con quelle tre o quattro squadre al mondo che obiettivamente hanno quei valori singoli e di squadra che sono superiori ai nostri, per noi è imprescindibile mantenere una certa compattezza e densità tra le linee, oltre a una certa ferocia». 

L'ANALISI - «Nel secondo tempo le nostre maglie si sono allargate perché avremmo voluto recuperare il risultato e abbiamo prestato il fianco agli avversari: purtroppo contro squadre così non te lo puoi permettere, devi essere sempre lucido, avere la forza mentale per rimanere in partita e sapere che devi soffrire anche se sei in svantaggio perché alla fine la palla gol te la concedono sempre e devi essere bravo a sfruttarla - le parole di Buffon riportate sul sito ufficiale della Juventus -. Bisogna giocare avendo quel tipo di fiducia e serenità, cosa che invece abbiamo smarrito dopo il loro vantaggio: su questo dobbiamo sicuramente migliorare».

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BATTUTO DA MESSI - «Non dico che fosse inevitabile, però, considerata la frequenza con la quale segna, già aver fatto quattro partite senza aver preso gol da lui era stato un piccolo record. Quando ci giochi contro e vedi la cattiveria e la rabbia con la quale fa determinati movimenti, con la quale prepara il tiro e scaglia il pallone, capisci che si tratta di un giocatore di un'altra categoria. Quando calcia uno come lui o come Cristiano Ronaldo, ti accorgi che il peso della palla è diverso rispetto a quella calciata da un giocatore "normale": a fine partita gli ho fatto i complimenti con grande sportività. Noi della Juve che abbiamo avuto spesso la fortuna di giocare contro campioni del genere, dobbiamo capire che cosa significa davvero affrontarli: spesso in Italia non abbiamo davvero la percezione dei livelli».

LODE ALLA JOYA - «Già l'anno scorso avevo classificato Dybala tra i primi cinque nel mondo, e in certi momenti non avrebbe sfigurato neanche tra i primi tre. Confermo questo giudizio su di lui, al di là del fatto che uno possa fare un po' meglio o un po' peggio nella singola partita, soprattutto considerato che a Barcellona la Juve in toto non ha brillato e non gli ha permesso di sfoderare la migliore delle prestazioni. Con la continuità di rendimento che ha dimostrato in questo anno e mezzo, credo che si sia meritato la grande attenzione. Siccome ho giocato con e contro tanti grandi giocatori, posso dire che Paulo fa parte della cerchia dei grandi campioni».

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BENE BENTANCUR - «Rodrigo non è assolutamente una sorpresa per noi che lo vediamo tutti i giorni: pur essendo molto giovane, è un ragazzo molto intelligente che dà totale affidabilità dal punto di vista tecnico e tattico e da quello della tenuta psicologica, perché, seppur, in un altro campionato, era abituato a giocare partite con pressioni importanti. È un giocatore che fa diventare semplice e fluida ogni palla ed ogni giocata, questo significa che Madre Natura gli ha dato qualcosa di diverso da tutti gli altri».

IL MOMENTO DI HIGUAIN - «Mi fa molto piacere vedere che Gonzalo non accetti di perdere, che non accetti di vedere se stesso e la Juve non riuscire ad esprimersi al massimo delle proprie potenzialità. Questo mi piace, perché solo attraverso questi passaggi uno può cercare di migliorarsi e portare qualcosa di diverso e costruttivo per se stesso e per la squadra».

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ORA IL SASSUOLO - «Perdere a Barcellona ci sta, è quel genere di partite in cui può succedere. La Juve del primo tempo, che ha messo in campo determinate qualità, è una Juve che fa gara con tutti, col Barcellona, col Real Madrid, col Bayern Monaco. Quella del secondo tempo, cher per ambizione ed impeto di voler recuperare la partita, apre così tanto le proprie maglie, invece è una Juve che perde inevitabilmente questo genere di partete. La strategia nel calcio conta, così come l'intelligenza e l'umità: se giochi contro una squadra più forte, fai fatica a vincere con un calcio propositivo. La nostra colpa è stata non aver capito nel secondo tempo che avremmo dovuto continuare a fare, come aveva detto il mister, tutto quello che avevamo fatto nella prima frazione. La partita di domenica col Sassuolo ci servirà per ripartire con rinnovata fiducia, compattezza e tempra da Juve».

EQUILIBRIO - «Tutti gli anni la squadra all'inizio prende gol: un po' dipende dal calendario, un po' dal fatto che cambiando determinati giocatori la fase difensiva debba essere migliorata. Quando non hai ancora un equilibrio stabile, è normale che si rischi di subire di più, soprattutto se giochi contro gente come Messi, Suarez e Iniesta. Sicuramente, però, nella fase difensiva dobbiamo trovare un equilibrio e una solidità diversa se vogliamo ambire ad essere protagonisti in Italia e anche in Europa: per noi la forza difensiva è imprescindibile».

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PASSO IN AVANTI - «Sono convinto e fiducioso: abbiamo un bel gruppo, un bello spogliatoio e una squadra forte, che ci permetterà di essere protagonisti in Italia e, a certe condizioni, anche in Europa. Fra noi tre portieri c'è una grande sintonia e un gruppo di lavoro fantastico. La Juve ha mantenuto una straordinaria forza di squadra e nei singoli è anche migliorata, come qualità e quantità. Quello che deve stimolare tutti noi è la capacità di saper soffrire e di leggere le partite, per capire cosa c'è davvero da fare in determinati momenti. Se riuscissimo ad evolvere da questo punto di vista, faremmo un notevole passo in avanti».

CORSA SCUDETTO - «C'è un risveglio del calcio milanese, il Napoli continua ad essere il Napoli, la Roma ha cambiato progetto tattico e probabilmente anche filosofia con l'avvento di un nuovo direttore sportivo. Le indicazioni dicono che sarà un campionato equilbrato, poi lo vedremo alla fine... Del resto, anche l'anno scorso abbiamo vinto con meno punti di vantaggio rispetto agli anni precedenti».

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TORINO - «Siamo un po’ ammaccati. Per chi è abituato a vincere e ad essere protagonista in positivo, arrivare da una trasferta così è qualcosa che infastidisce. Ma è positivo che si provi questo sentimento: le squadre e gli uomini forti devono dimostrare di esserlo quando si superano le difficoltà». Gigi Buffon torna così sulla sconfitta del Camp Nou contro il Barcellona. «Abbiamo perso male - aggiunge il capitano della Juventus - ma credo che sia stato un risultato troppo pesante per la gara che abbiamo fatto. Questo ci ha insegnato ancora una volta che se si vuole fare gara alla pari, o cercare di vincere, con quelle tre o quattro squadre al mondo che obiettivamente hanno quei valori singoli e di squadra che sono superiori ai nostri, per noi è imprescindibile mantenere una certa compattezza e densità tra le linee, oltre a una certa ferocia». 

L'ANALISI - «Nel secondo tempo le nostre maglie si sono allargate perché avremmo voluto recuperare il risultato e abbiamo prestato il fianco agli avversari: purtroppo contro squadre così non te lo puoi permettere, devi essere sempre lucido, avere la forza mentale per rimanere in partita e sapere che devi soffrire anche se sei in svantaggio perché alla fine la palla gol te la concedono sempre e devi essere bravo a sfruttarla - le parole di Buffon riportate sul sito ufficiale della Juventus -. Bisogna giocare avendo quel tipo di fiducia e serenità, cosa che invece abbiamo smarrito dopo il loro vantaggio: su questo dobbiamo sicuramente migliorare».

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