BATTUTO DA MESSI - «Non dico che fosse inevitabile, però, considerata la frequenza con la quale segna, già aver fatto quattro partite senza aver preso gol da lui era stato un piccolo record. Quando ci giochi contro e vedi la cattiveria e la rabbia con la quale fa determinati movimenti, con la quale prepara il tiro e scaglia il pallone, capisci che si tratta di un giocatore di un'altra categoria. Quando calcia uno come lui o come Cristiano Ronaldo, ti accorgi che il peso della palla è diverso rispetto a quella calciata da un giocatore "normale": a fine partita gli ho fatto i complimenti con grande sportività. Noi della Juve che abbiamo avuto spesso la fortuna di giocare contro campioni del genere, dobbiamo capire che cosa significa davvero affrontarli: spesso in Italia non abbiamo davvero la percezione dei livelli».
LODE ALLA JOYA - «Già l'anno scorso avevo classificato Dybala tra i primi cinque nel mondo, e in certi momenti non avrebbe sfigurato neanche tra i primi tre. Confermo questo giudizio su di lui, al di là del fatto che uno possa fare un po' meglio o un po' peggio nella singola partita, soprattutto considerato che a Barcellona la Juve in toto non ha brillato e non gli ha permesso di sfoderare la migliore delle prestazioni. Con la continuità di rendimento che ha dimostrato in questo anno e mezzo, credo che si sia meritato la grande attenzione. Siccome ho giocato con e contro tanti grandi giocatori, posso dire che Paulo fa parte della cerchia dei grandi campioni».