Juventus, Higuain è già ripartito

Ecco come il Pipita ha voltato pagina: Allegri, Dybala e...
Juventus, Higuain è già ripartito© Marco Canoniero

TORINO - Non immaginatevi un Gonzalo Higuain che al rientro dal Camp Nou, dopo fischi e critiche in dosi industriali, si sia messo al telefono alla ricerca affannata di un mental coach per superare la notte catalana. Il bomber della Juventus, a 29 anni dopo una carriera spesa tra River Plate, Napoli e soprattutto Real Madrid, è tanto abituato a segnare (parliamo di un attaccante da 259 gol tra club e nazionale) quanto a finire nel mirino ogni qual volta la squadra perde e lui rimane a secco. Il Pipita è cresciuto in una famiglia di calciatori e sa benissimo come funziona il gioco. Il tempo delle paranoie e delle notti a non dormire per le critiche lo ha superato nel periodo al Bernabeu, quando illustri compagni come Raul e Van Nistelrooy gli hanno insegnato qualche trucco del mestiere anche al di fuori del campo.

La ripartenza post Barcellona di Higuain è stata impostata sulla normalità: telefonate con genitori e fratelli, l’affetto della fidanzata Lara che vive con lui a Torino, il feeling con l’amico e compagno Paulo Dybala (pure lui voglioso di ripartire dopo il Camp Nou) e l’ottimo rapporto con Allegri. L’ex Napoli ha vissuto giornate come tante altre, negli ultimi 3-4 giorni: segno di forza mentale, di maturita e di fiducia nei propri mezzi. Una normalità richiestagli anche da Allegri. «Higuain non deve avere una reazione, deve giocare una partita come sa contro il Sassuolo. Mi aspetto una grande prestazione e sono sicuro che la farà. E questa esclusione dalla Nazionale deve essere per lui un grande stimolo. Lo stimolo soprattutto di ripetere l’annata dell’anno scorso, migliorandosi lui come tutta la squadra». La convinzione di Allegri è la stessa che filtra dagli ambienti juventini, dove in poco più di un anno hanno imparato a misurare il numero 9 sudamericano anche soltanto da uno sguardo. E gli occhi degli ultimi giorni sono quelli giusti. Il fatto che Gonzalo abbia vissuto giornate normali e che Allegri gli chieda le solite cose è la migliore delle garanzie possibili: segnare è - e sarà sempre - una azione naturale per quello che resta uno dei tre centravanti più forti del mondo.

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