Juventus, Dybala show, tripletta strepitosa 3-1 al Sassuolo

L'argentino trascina una Juventus bella e brillante. Tre gol fantastici e i bianconeri sono di nuovo in testa. Bene Cuadrado e Pjanic, opaco Higuain
Juventus, Dybala show, tripletta strepitosa 3-1 al Sassuolo© /Agenzia Aldo Liverani S.a.s.

REGGIO EMILIA - Si dirà: facile con il Sassuolo, il problema è rifarlo con il Barcellona. E per quanto scontata e banale è un’affermazione inappuntabile. Paulo Dybala gioca una partita strepitosa, segna tre gol da museo del calcio, trascina la squadra in ogni momento della gara, ma a Reggio Emilia e contro un avversario che, pur non agevole, resta lontano dai livelli Champions. Ma bisogna andare oltre e vedere nel talento infinito dell’argentino la prospettiva: le cose viste oggi, Dybala, le farà sicuramente anche in Champions League e non può essere la grigia prestazione del Camp Nou a condizionarne un futuro da stella assoluta del calcio mondiale. E intanto la Juventus va, apparentemente senza fatica, riconquistando la testa della classifica e inviando un altro messaggio di violenta supremazia nel nostro campionato.

APPROCCIO PERFETTO - La Juventus è perfetta nell’approccio, meno nella concretezza: perché il primo tempo giocato costantemente nella metà campo del Sassuolo, tranne qualche fisiologica ma brevissima pausa, frutta solo il gol meraviglioso di Dybala: con il 66% di possesso palla e almeno tre nitide occasioni da gol, all’intervallo i bianconeri ci dovevano andare almeno sullo 0-2. Anche perché qualche piccolissimo rischio viene corso: due volte, una palla persa sulla propria trequarti, espone la difesa a una velocissima ripartenza del Sassuolo che con Sensi al 27’ e con un cross di Lirola che attraversa l’area piccola al 36’ non sfrutta le uniche possibilità di far vedere del neroverde a Buffon, altrimenti sempre lontanissimo dalla palla. Due minuzie, forse, ma avrebbero provocato la più bugiarda delle beffe in quarantacinque minuti di bellissimo calcio da parte della Juventus.

GIOIELLERIA ALLEGRI - Il fraseggio della squadra di Allegri, oggi in giallo Anni 80, è raffinato, spesso di prima, sempre arricchito da qualche giocata preziosa di Cuadrado, Dybala, Alex Sandro o Pjanic, gioiellieri del pallone che esaltano la manovra. Più o meno è così anche nella ripresa, quando tuttavia aumenta il tasso di imprecisione e di errori tecnici, anche in virtù dell’esasperata ricerca del numero, ma sul 3-1 è un peccato veniale, la penitenza sono le urla, furibonde, di Allegri che richiama all’attenzione anche con i cambi. Più serrata la Juventus della prima parte, quella che porta Dybala a segnare il primo gol con un’azione di soli tre passaggi, da area ad area: Chiellini, Mandzukic, cross teso, Dybala al volo da limite con un sinistro che dipinge in aria una traiettoria michelangiolesca e si infila quasi sotto l’incrocio. Il gesto sconsolato di Consigli riassume quello tecnico di Dybala: braccia allargate e testa scossa, impossibile fare qualsiasi cosa. La rete varrebbe da sola il prezzo del biglietto, ma Dybala ha deciso che a Reggio Emilia è tempo di offerte speciali: tre meraviglie al prezzo di una.

GOL E DISTRAZIONI - Il secondo gol arriva all’inizio della ripresa ed è un colpetto di punta da calcio a cinque con cui, appena dentro l’area, sfrutta l’unico, minuscolo, specchio libero di porta, tirando fra quattro avversari e con il portiere ben piazzato. Palla in buca e partita chiusa. Almeno nella testa dei giocatori della Juventus che, in vantaggio di due reti e con un Dybala in fiamme, staccano improvvisamente la spina. Risultato: il gol del Sassuolo che approfitta di una fesseria di Lichtsteiner e di un’incertezza di Buffon. Il 2-1 di Politano risveglia gli istinti killer di Dybala, che si procura una punizione dal limite e la trasforma con un altro cioccolatino calcistico. Il terzo gol ha però l’effetto di aumentare le distrazioni degli uomini di Allegri, che si devasta le corde vocali e butta dentro Barzagli e Douglas Costa al posto di Lichtsteiner e di un abbattuto Higuain.

IL PIPITA - Merita un discorso a parte, il Pipita. Volenteroso, ma impacciato, presente, ma quasi mai puntuale: non è ancora lui e ha qualche freno mentale tirato. Oggi non è stato un problema per la Juventus sfruttarlo a mezzo servizio, in futuro potrebbe esserlo, ma il bomber dà l’impressione di essere sul confine del superamento della crisi, superato il quale potrebbe anche non fermarsi più. Nel frattempo, la Juventus conquista la quarta vittoria su quattro, con 13 gol all’attivo: il Pipita può riprendersi con calma.

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