Juventus, qui non passa lo straniero...

La garanzia della Famiglia e l’unità dei due cugini danno sicurezza al futuro della Juve, sportivo e non
Juventus, qui non passa lo straniero...© www.imagephotoagency.it

TORINO - La quasi centenaria storia d’amore fra la famiglia Agnelli e la Juventus è destinata a continuare. Il timbro di John Elkann sull’infinito matrimonio con il club acquistato dal suo trisnonno è la garanzia per il popolo bianconero che la società non finirà mai nelle mani sbagliate, siano quelle di un avventuriero o di una proprietà straniera pronta solo a speculare. Non che tutti i proprietari stranieri siano necessariamente una iattura per i club (da Abramovich per il Chelsea ad al-Thani per il Psg passando per il City o lo stesso United ci sono eccellenti esempi del contrario), ma la continuità degli Agnelli che dal 1923 non hanno mai abbandonato il club garantisce una sicurezza di autentico amore per i colori e la cultura necessaria a tenerli in alto.

E in questa rivoluzionaria fase storica, nella quale la famiglia sta dislocando altrove i suoi affari, è importante sapere dalla viva voce del presidente di Exor che la Juventus sarà sempre un centro di gravità permanente torinese per gli Agnelli. Così come percepire una totale sintonia fra i cugini, oggetto di una prolifica letteratura gossippara che li vuole sempre sull’orlo della rissa. Da parte di Elkann si registra stima, fiducia e supporto al cugino. Stima per l’eccellente lavoro svolto finora, fiducia per lo sviluppo futuro del club, supporto per le recenti vicende giudiziario-sportive che lo hanno visto, suo malgrado, protagonista. Lo sdegno di Elkann nei confronti di chi ha associato la società con la malavita organizzata è ben sintentizzato dal modo con cui ha detto: «Andatevi a leggere le carte e le dichiarazioni di Andrea all’Antimafia per capire come stanno le cose». La totale estraneità del cugino e di qualsiasi dirigente o dipendente della società con la ’ndrangheta è infatti cosa scritta dai giudici e John lo vuole sottolineare, difendendo non solo l’onorabilità di Andrea, ma anche quella della stessa Juventus.

Il tutto mentre Andrea ha gettato le basi per il futuro della Juventus con un piano di sviluppo che guarda lontano e punta a portare il club ai vertici europei anche sotto il profilo strettamente economico. Sotto quello sportivo, infatti, «c’è già», spiega Elkann, quasi offeso dalla domanda sul divario con i Real e i Barcellona. E dietro quella frase («Due finali di Champions in tre anni dimostrano che siamo già a quel livello») non c’è solo la difesa dell’orgoglio juventino, ma anche un pungolo alla squadra, un invito a comportarsi da big d’Europa e non da outsider di lusso. Concetto che non dovrebbe faticare ad attecchire tra tecnico e allenatore. Così ha parlato John Elkann. Tra meno di tre settimane lo farà Andrea Agnelli in occasione dell’assemblea dei soci Juventus (24 ottobre), di solito palcoscenico dal quale lanciare messaggi e progetti. La Juventus guarda avanti e lo fa con gli occhi della famiglia che la possiede dal 1923.

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