© EPA
TORINO - Ieri sera davanti alla tv Massimiliano Allegri è ricorso allo zapping, alternando il canale di Albania-Italia con quello di Ucraina-Croazia, per capire in che condizioni è sceso in campo Mario Mandzukic, manifestando la stessa apprensione della dirigenza bianconera quando, al 73’, l’attaccante ha dovuto ricorrere alle cure dei medici per la stessa caviglia infortunata. Ma ha continuato a stringere i denti SuperMario, titolare per 90 minuti a Kiev nella sfida vinta contro l’Ucraina che permette alla Croazia di andare ai playoff. Per poter giocare, nonostante la caviglia malconcia e dolorante, lo staff medico della nazionale è ricorso a un’infiltrazione. Il nuovo ct Dalic ha affidato al bianconero, a segno venerdì contro la Finlandia prima dell’infortunio e dell’uscita zoppicante, il comando dell’attacco consapevole dello spirito battagliero che incarna mister “No good”.
La Juventus avrebbe preferito che Mandzukic fosse tornato a Vinovo per curarsi, ma conosce fin troppo bene il carattere indomabile dell’attaccante, che non si risparmia, soprattutto in partite da dentro o fuori, e il suo desiderio di trascinare la Croazia al Mondiale in Russia. SuperMario è rimasto fedele al copione, caricando i suoi fin dal tunnel dello spogliatoio e sfiorando subito il gol, su imbeccata di Perisic.
LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SU TUTTOSPORT IN EDICOLA