Ristovsky: «Sporting forte, Juve, attenta!»

Il jolly dei portoghesi: «Siamo stati costruiti per vincere, non verremo rassegnati a Torino. Noi secondi nel girone? Si può»
Ristovsky: «Sporting forte, Juve, attenta!»© EPA

TORINO - «Spero che l’allenatore mi porti e mi faccia giocare. Perché sono arrivato da poco e allo Sporting è difficile: ci sono ottimi calciatori e soprattutto devo ancora imparare il portoghese, altrimenti non riesco a capire quello che Jorge Jesus vuole... Io sono arrivato da due mesi e lui non vuole rischiare tanto». Stefan Ristovsky si gode felice l’umidità che pian piano si impadronisce dello stadio “Grande Torino” dove la sua Macedonia ha appena strappato un devastante (per gli azzurri, ovvio) pareggio all’Italia. Lui ha giocato nell’inedito ruolo di esterno difensivo («Mancava gente e il ct mi ha chiesto un po’ di sacrificio: per la Nazionale questo e altro»). Un assaggio torinese, quello del macedone, in attesa di ritornare per la sfida di mercoledì in Champions League contro la Juventus. Che, attenzione, per i bianconeri non sarà una passeggiata: «Che squadra è lo Sporting Lisbona? Forte, molto forte - spiega Ristovsky - è stata costruita per vincere il campionato e andare il più avanti possibile in Champions: non verremo rassegnati qui a Torino. Certo che speriamo di arrivare secondi nel girone, perché no? Anche l’Italia era la gran favorita contro noi della Macedonia, invece avete visto com’è andata a finire: il calcio si decide sempre sul campo. Poi, naturalmente, sappiamo che la Juve è una grande squadra e che ha giocatori fortissimi. Ma ce la giocheremo».

JUVE-LAZIO: LE PAGELLE DEI BIANCONERI

Ristovsky è sbarcato in Portogallo con un contratto quinquennale dopo aver viaggiato per l’Italia e nel mezzo del ciclone che ha travolto il Parma: «Sì, lì è successo quel che è successo. Ero svincolato e così sono andato al Rijeka: è stata una scelta ottima perché ho giocato due anni in un campionato che mi ha permesso di crescere e di mettermi in mostra. Lo Sporting mi voleva già a gennaio e poi la trattativa è andata in porto. Sono convinto di aver fatto una buona scelta perché è una squadra che punta a tre traguardi. Ora devo solo imparare bene il portoghese...».

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