Testa e modulo: Allegri continua la ricerca della vera Juventus

Il tecnico pare deciso a continuare con il 4-2-3-1 ma non è ancora scattata la scintilla con cui ogni anno ha fatto decollare la squadra
Testa e modulo: Allegri continua la ricerca della vera Juventus© ANSA

 TORINO - Quello dell’abito, col tempo si rivelerà probabilmente un problema secondario. Al momento, però, Massimiliano Allegri ne ha fatti indossare due alla Juventus e con nessuno la squadra è apparsa irresisitibile come pochi mesi fa: non con il 4-2-3-1 che aveva segnato la svolta nella scorsa annata, né con il 4-3-3 scelto per le partite contro il Chievo, il Barcellona (con tendenza al 4-4-2) e la Lazio sabato.

I PRECEDENTI - Variare modulo alla ricerca del più adatto ai giocatori migliori è stata una costante nell’esperienza juventina di Massimiliano Allegri ed è stata una costante vincente. Appena approdato in bianconero confermò il 3-5-2, sistema di riferimento del triennio di Conte, ma poi lo abbandonò per un 4-3-1-2 in cui schierare contemporaneamente Pogba, Pirlo, Marchisio e Vidal, con quest’ultimo trequartista. Vinti scudetto e Coppa Italia e raggiunta una finale di Champions che mancava da più di 10 anni, provò a ripartire con lo stesso modulo nella stagione successiva, ma senza Vidal (ceduto al Bayern) l’utilità dell’uomo in più a centrocampo venne meno: 3-5-2 ritirato fuori dall’armadio e altra doppietta scudetto-Coppa Italia. Il cliché si è ripetuto nella scorsa stagione: inizio con il modulo con cui si era chiusa l’annata precedente, il 3-5-2, appunto, e successivo cambio il 22 gennaio contro la Lazio. Quando Allegri osò l’abito che nessuno si aspettava: 4-2-3-1 con tutti i giocatori più talentuosi in campo.

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