Juventus, qualcosa non va: Alex Sandro è l'emblema

L’involuzione di un talento, quale è il brasiliano, è uno degli aspetti sul quale Allegri sta lavorando
12 Alex Sandro© Marco Canoniero

TORINO - Premessa doverosa: non è tutto da buttare. Perché altrimenti, se la situazione fosse davvero così complicata, la Juventus non si troverebbe vicina alla qualificazione agli ottavi di Champions e a 3 punti dalla vetta in campionato. Però la notte di Lisbona ha gettato una nuova luce sui difetti di questa squadra. Ne parla Massimiliano Allegri ai giocatori, analizzando aspetti positivi (pochini) e negativi della sfida dell’Alvalade. Di buono c’è il pareggio, ma il tecnico bianconero ha già spiegato su quali concetti andrà a lavorare: «Abbiamo bisogno di provare la paura prima di cominciare a fare le cose per bene». Primo comandamento: guai a svegliarsi solo dopo aver preso uno sberlone, perché con lo Sporting puoi anche permettertelo, invece con altri avversari la rimonta può diventare una missione impossibile. Specialmente in Champions, dove il livello è più alto e la Juventus, in quattro partite, ha dimostrato di faticare nel difendere la porta di Buffon. C’è una statistica interessante, analizzata da Opta: la Juventus è stata in svantaggio per più minuti nei quattro match di Champions (87 minuti) rispetto alle 11 gare disputate in Serie A in questa stagione (86 minuti). 

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Anche Allegri nelle scorse settimane aveva evidenziato la volontà di vedere il prima possibile il miglior Alex Sandro. Martedì, a caldo, l’allenatore livornese aveva però preferito dribblare il discorso: «Non parlo dei singoli», la frase per tagliare corto. Ma è evidente come l’involuzione di un talento, quale è il brasiliano, sia uno degli aspetti sul quale Allegri sta lavorando e continuerà a farlo.

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