Juventus, Khedira protesta invece di evitare il gol: brutto segnale

Leggerezza del campione del mondo: sintomo di un preoccupante atteggiamento mentale
Juventus, Khedira protesta invece di evitare il gol: brutto segnale© MASSIMO CEBRELLI/PEGASONEWSPORT

TORINO - E’ l’immagine che vale mille parole, l’istantanea che cattura il malessere della Juventus di oggi: minuto 34’ della ripresa, Sami Khedira subisce fallo da Duvàn Zapata, si ferma alzando le braccia (nonostante il mediocre Guida non fischi il fallo) e, così facendo, non intercetta l’assist di Quagliarella sul quale si avventa Ferrari per il gol del 3-0. Un navigato professionista (a dirla tutta: un campione del mondo) che commette un’ingenuità passibile di cazziatone pure fra i Pulcini è il riassunto perfetto della superficialità con cui i bianconeri stanno affrontando il campionato dall’inizio della stagione. La loro sovrastante superiorità tecnica ha consentito quasi sempre di rimediare a sciocchezze di questo genere, ma c’è un sinistro filo conduttore nelle prime 13 giornate ed è la disattenzione, la leggerezza, l’approccio approssimativo che caratterizzano a volte la prestazione dei singoli, a volte quella di squadra. Non solo quando ha perso o pareggiato, ma anche quando ha vinto, la Juventus ha avuto momenti svampiti, così da macchiare i successi dal golletto preso, dal rischio inutile, dalla giocata forzata: basta contare le imprecazioni di Allegri e i suoi “momenti cappotto” per avere una statistica precisa e salvare, di fatto, solo Milan-Juventus, unica gara “pulita” di quelle fin qui disputate dai bianconeri.

FERRARI, GOL DA ANNULLARE

IL FILM HORROR - Questa volta è toccato a Khedira. E’ ancora più simbolico di una situazione nella quale vacillano anche i pilastri morali e tecnici della squadra, non solo quelli sorretti da un’esperienza meno resistente. Khedira che, dimenticando quanto gli hanno insegnato da bambino, alza le mani e si dimentica di essere in mezzo alla sua area piccola, nel pieno di un’azione offensiva avversaria, è il segnale di una squadra che, forse, non ha più la feroce concentrazione degli ultimi anni, quella cattiveria agonistica con la quale avrebbe vinto la partita di ieri, tenendo duro all’inizio della ripresa e trovando la zampata nel finale.

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