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TORINO - Higuain no, Higuain ni, Higuain si vedrà... Il verdetto sul bomber argentino, operato alla mano lunedì, arriverà nelle prossime 48 ore, a ridosso della partenza della squadra per Napoli. Ma intanto è partito il tormentone. Un tam tam che metterà pressione alla squadra di Maurizio Sarri fino alla fine. E forse pure in campo, nel caso in cui la Juventus dovesse decidere di portare Gonzalo in panchina. Insinuare qualche Pipita-dubbio negli azzurri magari non è una strategia studiata, però di sicuro il “giochetto” che si è innescato non dispiace ai bianconeri.
A Vinovo non ci si sbilancia: da un lato ci sono le tempistiche dei casi precedenti che invitano alla prudenza e a rimandare l’utilizzo di Higuain alla partita di martedì contro l’Olympiacos; ma dall’altro un po’ non si pongono limiti alla Provvidenza e un po’ c’è la voglia dell’argentino di non perdersi una partita comunque speciale per lui. La certezza è che Massimiliano Allegri, tecnico pratico e pragmatico, non si farà influenzare dai sentimentalismi (non lo ha mai fatto): nelle prossime ore si confronterà con giocatore e staff, poi opterà per la soluzione migliore per la Juventus. Se arriverà l’ok, convocherà Higuain, il grande ex che la scorsa stagione ha segnato 4 reti in 4 gare al Napoli. In caso contrario punterà su Mario Mandzukic, di cui si fida ciecamente.
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