Marotta: «Se un giocatore chiede di andar via la Juventus lo cede»

L'amministratore delegato bianconero ha parlato delle scelte di Allegri e di calciomercato prima della sida con il Napoli al San Paolo: «Alex Sandro out? Il tecnico ha le sue ragioni»
Marotta: «Se un giocatore chiede di andar via la Juventus lo cede»© ANSA

NAPOLI - Se alla fine Higuain scenderà in campo al San Paolo contro il Napoli, nella Juventus fa rumore l'esclusione di Alex Sandro che siederà in panchina: a farne le veci nel ruolo di terzino sinistro sarà Asamoah«Allegri gestisce una squadra di 24 giocatori e se ha ritenuto di fare questa scelta ha le sue buone ragioni - ha detto l'ad bianconero Beppe Marotta ai microfoni di Premium Sport poco prima del match -. Alex Sandro giocherà le prossime. Se è in difficoltà per il mancato trasferimento in estate? No, perché ogni volta che un giocatore chiede di essere ceduto noi siamo favorevoli al trasferimento. In questo caso abbiamo condiviso la sua permanenza qui e questo suo periodo di forma non così brillante è legato a questioni personali. Sappiamo che può dare di più ma abbiamo la fortuna di avere sostituti all’altezza».

Napoli-Juventus: segui la gara in diretta dalle ore 20.45

LA SFIDA DEL SAN PAOLO - Si passa poi ad analizzare altri temi della sfida del San Paolo: «Il recupero di Higuain? Lui stesso ha contribuito a questa rapida guarigione: ha voluto a tutti i costi essere presente e questo è un motivo di soddisfazione per noi. Questa gara è un test in vista della Champions o conta di più? E’ un qualcosa di diverso. Sia questa che la gara di martedì sono partite importanti ma diverse perché sono di due tornei diversi. Cosa ha il Napoli in più di noi? Fino a questo momento loro, così come l’Inter, hanno fatto un cammino straordinario. Noi andiamo avanti come siamo abituati a fare, in questo periodo di solito non andiamo al massimo ma l’importante è rimanere attaccati lì: di solito abbiamo sempre fatto la volpe ora dobbiamo fare il cacciatore. Ma lo Scudetto si deciderà più avanti. La voce della presunta rissa interna per destabilizzare l’ambiente? Destabilizzare no ma c’è sempre una cultura serpeggiante dell’invidia. A noi non ci tocca, la rosa è composta da professionisti e la società è vigile nel supportare la loro attività quotidiana e se ci fossero stati dei provvedimenti da prendere li avremmo presi. Ma non è questo il caso. Allegri sperava ci fosse stato il litigio? Nello sport bisogna contemplare anche certe dinamiche nello spogliatoio: il sano agonismo interno aumenta le motivazioni anche se a noi non serve perché siamo già molto motivati. La risposta del mister è stata ironica».

 

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