Pagina 1 | Higuain: «Decidere di andare alla Juventus non fu facile, ma ne sono fiero e felice»

Higuain: «Decidere di andare alla Juventus non fu facile, ma ne sono fiero e felice»© Marco Canoniero

TORINO - Come finisce la partita con l’Inter? «Speriamo con una vittoria della Juve». Gonzalo Higuain si proietta alla supersfida di sabato sera contro la squadra di Spalletti. Sarà anche l’occasione per il personale duello con Mauro Icardi: «Non giocano soltanto due giocatori – ha detto il Pipita a Sky Sport -. Ne giocano 22, più quelli che entrano dalla panchina. Quindi la partita si vince con il gruppo». L’Inter «è un avversario ostico, duro, con un grande allenatore. Sarà una battaglia, speriamo di prendere questo primato per poi aspettare il risultato di Napoli. Ma speriamo di fare una grandissima partita e di ottenere questi tre punti fondamentali per la lotta scudetto».

NOTTI EUROPEE - Lunedì la Juve conoscerà il suo destino in Champions League con il sorteggio degli ottavi di finale. Higuain «non si aspetta nulla. Per vincere questo trofeo bisogna affrontare tutte le squadre. L’avversario è indifferente, dovremo preparare la partita al meglio».

IL NAPOLI – Al San Paolo si è vista la migliore Juve dell’anno? «Non lo so – è la risposta del Pipita -. Ma sicuramente a Napoli quasi nessuna squadra è riuscita a non subire gol. È difficile, loro giocano tanto e fanno parecchi gol. Ma noi con attenzione abbiamo portato a casa tre punti importantissimi». Sul gol e sui cori dei tifosi azzurri: «Ognuno è libero di mostrare i suoi pensieri e i suoi sentimenti, l’ho detto tante volte. Ma il mio non cambierà mai, io penso sempre le stesse cose su Napoli. Sono stati tre anni meravigliosi, ho ringraziato sempre tanti tifosi, la società e lo staff, tutti quelli che mi hanno trattato bene. Ho dato tutto come ha detto anche Sarri. Non avevo lo stesso modo di pensare del presidente, e niente più. Ora sto alla Juve e non posso negare l’amore che mi danno qui, che sento sempre dalle tribune».

ARGENTINA Messi lo ha sponsorizzato per il prossimo Mondiale in Russia. «Con Leo abbiamo sempre avuto un bel rapporto, al di là del calciatore straordinario che è. Ci siamo sempre rispettati, lo ammiro e con queste parole mi riempie di felicità. Ho solo voglia di andare in Nazionale e le parole di un calciatore come lui mi danno soltanto soddisfazione».

PAULO STIA TRANQUILLO - «Dybala in difficoltà? Paulo deve stare tranquillo – ha continuato Higuain a Premium Sport -. Ogni tanto parlo con lui e gli dico che deve stare calmo e fare quello che sa. Ci sono passato anche io da quella situazione. Tutta la mia carriera è stata così, se segnavo sempre era una cosa normale, se non segnavo per due partite mi ammazzavano. Ma questo succede solo ai giocatori importanti, quindi questa cosa deve renderlo orgoglioso perché significa che è uno dei migliori attaccanti».

L'INTERVISTA DI HIGUAIN A 'SO FOOT'

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«Gonzalo è uno dei più grandi attaccanti della sua generazione». Il mensile francese "So Foot" dedica ampio spazio a Higuain che si racconta a cuore aperto affrontando tutti i temi più importanti della sua carriera. Gli idoli, il rapporto con i giocatori della Juventus, la sua infanzia in Francia, e ovviamente il clamoroso addio al Napoli. Una svolta nella carriera che ovviamente non è stata priva di dubbi: «Non è stata una decisione facile, ma ne sono fiero e felice visto che poi ho disputato una finale di Champions. Le contestazioni? Un fischio lo senti anche tra dieci che applaudono. Meglio essere preparati mentalmente, altrimenti puoi cadere da molto in alto. I fischi però sono una sorta di elogio del tifoso che in fondo non chiede che applaudirti per un gol. Sarri? Disse che ero pigro perché voleva segnassi come Messi e Ronaldo. Aveva un po' ragione. Dopo infatti ho fatto 36 gol».

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IL CAMBIO DI RUOLO - Gonzalo descrive della sua metamorfosi a livello di ruolo: «Le origini da ala? Quando sono arrivato in Europa la stampa parlava di me così perché ho cominciato la carriera a destra e poi ho fatto tutte le giovanili come numero 10. Ma quando sono arrivato in prima squadra al River, Alejandro Sabella che all'epoca era il vice di Daniel Passarella, mi chiese di mettere la maglia numero 9 ed è così che sono diventato attaccante».

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RONALDO & RONALDO - Nella sua chiacchierata il Pipita parla dei due Ronaldo: «Non è una questione di paese, nè una questione di generazione: è impossibile dire non è stato il più forte del mondo. Ho sempre avuto un debole per lui. Cristiano? Ha detto una grande verità: nel calcio i nemici ti rendono migliore, non perché ti mostrano che sbagli, ma perché le loro critiche sono destinate ai più forti».

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LE PAROLE DI BUFFON - Higuain  rievoca un aneddoto che lo lega a Buffon: «Dopo una vittoria a Udine in cui rimasi a secco, mi diede i brividi: disse che incarnavo lo spirito Juve e che avrebbe chiesto ad Allegri di mostrare la mia partita per una settimana alla squadra. Complimenti di uno come lui mi rendono doppiamente felice. Critiche ed elogi li ascolto se provengono da chi conosce il calcio. I miei nuovi compagni? Se non gioco bene, capita che me lo facciano notare, ma per farmi sentire importante. Le loro critiche mi hanno migliorato. Ho voluto provare che su di me non si sbagliavano».

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TORINO - Come finisce la partita con l’Inter? «Speriamo con una vittoria della Juve». Gonzalo Higuain si proietta alla supersfida di sabato sera contro la squadra di Spalletti. Sarà anche l’occasione per il personale duello con Mauro Icardi: «Non giocano soltanto due giocatori – ha detto il Pipita a Sky Sport -. Ne giocano 22, più quelli che entrano dalla panchina. Quindi la partita si vince con il gruppo». L’Inter «è un avversario ostico, duro, con un grande allenatore. Sarà una battaglia, speriamo di prendere questo primato per poi aspettare il risultato di Napoli. Ma speriamo di fare una grandissima partita e di ottenere questi tre punti fondamentali per la lotta scudetto».

NOTTI EUROPEE - Lunedì la Juve conoscerà il suo destino in Champions League con il sorteggio degli ottavi di finale. Higuain «non si aspetta nulla. Per vincere questo trofeo bisogna affrontare tutte le squadre. L’avversario è indifferente, dovremo preparare la partita al meglio».

IL NAPOLI – Al San Paolo si è vista la migliore Juve dell’anno? «Non lo so – è la risposta del Pipita -. Ma sicuramente a Napoli quasi nessuna squadra è riuscita a non subire gol. È difficile, loro giocano tanto e fanno parecchi gol. Ma noi con attenzione abbiamo portato a casa tre punti importantissimi». Sul gol e sui cori dei tifosi azzurri: «Ognuno è libero di mostrare i suoi pensieri e i suoi sentimenti, l’ho detto tante volte. Ma il mio non cambierà mai, io penso sempre le stesse cose su Napoli. Sono stati tre anni meravigliosi, ho ringraziato sempre tanti tifosi, la società e lo staff, tutti quelli che mi hanno trattato bene. Ho dato tutto come ha detto anche Sarri. Non avevo lo stesso modo di pensare del presidente, e niente più. Ora sto alla Juve e non posso negare l’amore che mi danno qui, che sento sempre dalle tribune».

ARGENTINA Messi lo ha sponsorizzato per il prossimo Mondiale in Russia. «Con Leo abbiamo sempre avuto un bel rapporto, al di là del calciatore straordinario che è. Ci siamo sempre rispettati, lo ammiro e con queste parole mi riempie di felicità. Ho solo voglia di andare in Nazionale e le parole di un calciatore come lui mi danno soltanto soddisfazione».

PAULO STIA TRANQUILLO - «Dybala in difficoltà? Paulo deve stare tranquillo – ha continuato Higuain a Premium Sport -. Ogni tanto parlo con lui e gli dico che deve stare calmo e fare quello che sa. Ci sono passato anche io da quella situazione. Tutta la mia carriera è stata così, se segnavo sempre era una cosa normale, se non segnavo per due partite mi ammazzavano. Ma questo succede solo ai giocatori importanti, quindi questa cosa deve renderlo orgoglioso perché significa che è uno dei migliori attaccanti».

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