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TORINO - I lanci e le punizioni, gli assist e i palloni gestiti in scioltezza mentre gli avversari pressano, ma soprattutto quella crescente sensazione di essere l’uomo attorno al quale ruota tutta la manovra della Juventus. La strada è ancora lunga, ma il Miralem Pjanic di queste ultime settimane assomiglia sempre di più ad Andrea Pirlo, il “Maestro” al quale l’intero mondo del pallone ha da poco reso omaggio nel giorno del suo addio al calcio.
EVOLUZIONE TATTICA... - Un maestro, Pirlo, che proprio con la maglia della Juventus ha tenuto le ultime lezioni nelle università del calcio, lasciando un ricordo indelebile nei tifosi bianconeri. Memoria che Pjanic sta rinverdendo, più che mai ora che ha iniziato a giocare anche nella stessa posizione, da regista unico regista davanti alla difesa. E’ il punto d’arrivo di un’evoluzione che Massimiliano Allegri aveva accompagnato fin dai primi mesi bianconeri del bosniaco, arrivato dalla Roma come mezzala. Ruolo in cui aveva però dimostrato presto di soffrire nel 3-5-2 con cui la Juventus aveva iniziato la scorsa stagione, non possedendo il dinamismo di Pogba, del quale aveva di fatto preso il posto. Tanto che già all’inizio di quel campionato il tecnico lo aveva schierato davanti alla difesa, con risultati però altalenanti.
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