Juventus, Pjanic chiave tattica: «Regista? Mi piace»

Indispensabile, ancora di più da quando la Juve usa il 4-3-3
Miralem Pjanic© www.imagephotoagency.it

TORINO - Adesso lo ammette anche lui, nel centrocampo a tre Miralem Pjanic si «trova bene». L’ennesima evoluzione tattica di Massimiliano Allegri gli ha permesso di calarsi completamente nel ruolo di regista davanti alla difesa, posizione che già aveva occupato all’inizio della sua avventura in bianconero ma con alterne fortune. Eppure il tecnico livornese, fin dall’estate 2016, gli aveva pronosticato un futuro da regista, anzi da «uno dei migliori al mondo in quel ruolo».

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C’era soltanto bisogno di tempo per imparare le diverse giocate, le gestioni dei palloni e i tempi d’inserimento, ma adesso Pjanic funziona come ispiratore del gioco sia nel far partire l’azione sia nel servire palloni invitanti ai compagni oppure nel cercare la conclusione personale. Il motivo per cui è diventato una pedina insostituibile nella scacchiera allegriana: non c’è nessuno nella rosa bianconera che abbia la sua visione di gioco e le sue caratteristiche in termini di impostazione. Lo si è visto anche nel derby di Coppa Italia, dove il centrocampista bosniaco, rientrato dall’infortunio che gli ha impedito di giocare a Verona, ha illuminato il gioco spianando la strada per la vittoria. Con Khedira/Marchisio e Matuidi ai suoi lati l’intesa è ottima. «Oltretutto con questo sistema la squadra sta ottenendo buoni risultati - ha spiegato -. E questo è l’aspetto più importante». Del resto il bene della squadra viene prima di quello personale, ma se i singoli non girano anche la compagine ha difficoltà.

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