Perfetta anarchia: Douglas Costa si prende la Juventus

L’evoluzione virtuosa del brasiliano che vuole anche i Mondiali
Douglas Costa (Bernardeschi)© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Creativo, fantasista, anarchico, definitelo come preferite: Douglas Costa fino a poco tempo fa era “indomabile” anche per Massimiliano Allegri, che non riusciva a catturarne l’essenza per farlo rendere al meglio. Oggi le cose sono cambiate e il brasiliano è diventato il motore di una Juve che anche grazie a lui ha ritrovato una velocità insostenibile per le avversarie. Lo ha detto anche il tecnico bianconero a fine derby: «Una Juventus così è difficile da battere». E con un Douglas Costa a questi livelli lo è davvero. Allegri lo ha rilanciato e ora il brasiliano è diventato decisivo, sebbene finora fosse sempre rimasto troppo decentrato, sia dal progetto juventino, sia sulla fascia. Ora il cambio nel sistema di gioco gli ha permesso di ingranare: il tecnico livornese è riuscito ad rigenerarne il talento. E ora che non deve più coprire tutti quei metri di campo è libero di “sfogarsi” con dribbling, tunnel, cross al bacio per i compagni, ed è finalmente all’altezza delle aspettative che hanno portato la Juve a versare 6 milioni di euro per il prestito oneroso e, verosimilmente, a versare i 40 milioni per il riscatto a fine stagione. Ha mostrato che le idee in campo non gli mancano, e forse quello contro il Torino è stato il miglior Douglas Costa visto finora alla Juventus. Ora la personalità che sprigiona in mezzo al campo sta trovando una collocazione tattica che prima non aveva.

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Più fiducia Anche lo stesso Douglas Costa ne è consapevole: «Mi sento bene e sono molto contento per il gol, spero di continuare così. Contro il Torino ho giocato una buona partita, ma anche contro il Napoli credo di aver fatto bene. Io titolare? Alla Juventus siamo tutti importanti, sto cercando di ritagliarmi sempre più spazio in questa squadra». E’ questo il miglior Douglas Costa? Secondo lo stesso brasiliano no, o almeno non ancora: «Devo e posso ancora migliorare, mi manca poco perché raggiunga il mio livello ottimale. Con pazienza e persistenza arriverò a raggiungere il massimo. Noi lavoriamo sempre per vincere, lavoriamo sempre per migliorare e continueremo così. Io avevo bisogno di un po’ di tempo anche per inserirmi nel calcio italiano». E chissà che ora non si possa aprire non solo un nuovo capitolo alla Juve ma con la selezione verdeoro: la concorrenza è alta, i talenti al Brasile non mancano di certo. Ma un Douglas Costa così, a questo livello e con questa grinta, è difficile pensare di lasciarlo a casa per i Mondiali in Russia. Probabilmente Tite ci penserà, lo guarderà e valuterà il da farsi. L’esterno offensivo non gioca con la sua nazionale dal marzo del 2016, da una partita di qualificazione ai Mondiali contro il Paraguay. Ma una convocazione potrebbe sempre arrivare, mai dire mai.

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