Juventus, ecco perché criticare l'arbitro Maresca è pura malafede

Cacciatore insulta l'arbitro con il suo gesto: non c'è possibilità di discutere il rosso. Ma i complottisti di ogni colore stanno entrando in forma per lo sprint finale
Juventus, ecco perché criticare l'arbitro Maresca è pura malafede© Getty Images


Facciamo un passo indietro.

Alla nona giornata di campionato la Juventus giocava a Udine e al 26' subiva l'espulsione di Mandzukic. Il croato beccava due gialli in una manciata di secondi: il primo per simulazione di un rigore che veniva successivamente riconosciuto come "netto" da ogni moviolista televisivo; il secondo per aver reagito al primo con una serie di non meglio precisate "frasi ingiuriose". Risultato? Allegri nel dopo partita bacchettava Mandzukic, perché al di là di qualsiasi valutazione sul rigore, un professionista non deve protestare in quel modo.

Ora facciamo un passo avanti, tornando alla serata del Bentengodi. Quello che è successo con Fabrizio Cacciatore e con lo staff medico del Chievo è diventata una puntata di "CSI Verona". Curioso, perché la presenza o meno dei medici in campo o il presunto fallo subito dal medesimo Cacciatore non incide minimamente sulla decisione di Maresca di espellere il giocatore del Chievo. Lasciate perdere i "sanitari" (come - ahimé - vengono definiti anche dal regolamento) gialloblù, lasciate perdere l'azione precedente. Cacciatore becca il rosso perché di fronte a una - per altro legittima - richiesta dell'arbitro, risponde insultandolo con un gesto chiaramente provocatorio e irriverente. L'unica cosa da discutere è, se proprio si vuole, la scarsa freddezza mentale di Cacciatore che non si comporta da professionista, proprio come Mandzukic che infatti, a Udine, si è beccato un'espulsione difficilmente contestabile.

Il resto, tutto il resto, è isteria. O falsità. Parlare di "buon senso" in presenza di un regolamento e in presenza di una così clamorosa mancanza di rispetto nei confronti dell'arbitro è un insulto al buon senso stesso, che in questi casi suggerirebbe di evitare certe spericolati ragionamenti. Parlare di Juventus avvantaggiata da un cattivo arbitraggio è un delirio critico, perché Maresca non ha commesso alcun errore e ha usato lo stesso, fiscalissimo, metro di giudizio per tutta la gara.

Ma siamo in presenza di una lotta scudetto punto a punto e il clima si surriscalda facilmente in questi casi. Da qui allo scontro diretto di aprile, si rischia un pericoloso crescendo di polemiche che - per altro - farebbe certamente più danni al Napoli, essendo testata l'imperturbabilità psicologica della Juventus, impermeabile al fango. Di per sé niente di nuovo. O forse sì e non è una bella novità:  aggrapparsi alla mano di Bernardeschi per arrampicarsi in cima a un perfido complotto è un esercizio ciarlatano, ma per lo meno dotato di un "fatto" come fragile punto di partenza. Invece, sostenere avventurose critiche all'arbitraggio di Chievo-Juve e definire ingiuste le espulsioni di Bastien e Cacciatore è malafede pura. Quindi più grave e preoccupante. La Juventus, una brutta Juventus, a Chievo non è stata avvantaggiata dall'arbitro. Semmai dalla follia e del nervosismo dei giocatori del Chievo stesso: e questo è un altro discorso che, non a caso, è stato fatto da Allegri.

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