Juventus, Allegri: «Uomini contati, Bernardeschi deve stringere i denti»

VINOVO - L'inseguimento della Juventus al Napoli riparte domani all'Allianz Stadium contro il Sassuolo. Massimiliano Allegri, alle prese con diversi infortuni in attacco (Cuadrado e Dybala ko, Douglas Costa e Bernardeschi acciaccati), la prende con la solita serenità: «Il brasiliano difficilmente sarà della partita, Bernardeschi ha subito solo un colpo, ha più probabilità. Non ci fossero questi due giocheremo con un altro con caratteristiche diverse. Ma siccome Bernardeschi è l'unico che c'è, deve stringere i denti e giocare. Se non ha un dolore pazzesco, gioca. In alternativa si potrebbe optare per la difesa a tre o mettere esterno destro uno con caratteristiche diverse, altrimenti poi si fa casino... Alternative a destra? Lichtsteiner, Sturaro o Alex Sandro. L'importate è prendere la partita nel modo giusto, soprattutto a livello mentale: c'è il rischio di un calo e non ci deve essere, dobbiamo prendere i tre punti. Dobbiamo restare in scia al Napoli e stargli addosso fino alla fine. Il Sassuolo con Babacar ha più fisicità e parliamo di una squadra che ha pareggiato con la Roma e battuto l'Inter. Dovremo aggredire la partita».

De Laurentiis e il Napoli
«Non commento le parole di un grande presidente come Aurelio De Laurentiis. Per quanto riguarda i rapporti col Sassuolo, beh tutte le big hanno amicizie con le medio-piccole dalle quali comprano e vendono giocatori. Dalle giovanili della Juventus ne sono usciti tanti: Romagna, Cerri… Il Napoli e Sarri si lamentano perché sentono sempre di più la pressione? Questo non lo so, di sicuro in campionato alla fine lo vince sempre la squadra più forte. Chi arriverà in testa alla fine avrà meritato. E' diverso dalla Champions, dove ci sono mille variabili e incastri. Se per esempio contro il Tottenham dovessimo avere sei influenzati giocheremmo comunque, ma non sarebbe uguale...».

Higuain e Dybala
«Gonzalo è sempre stato imprescindibile. Quando è stato in panchina all'inizio era solo per un fatto di condizione da ritrovare. La panchina gli ha fatto bene, come pure a Mandzukic e Dybala. Higuain penso che possa fare ancora di più. Dybala? Il recupero procede bene, lo valutiamo giorno per giorno e speriamo sia a disposizione per la Champions. L'importante è che recuperi al top perché non c'è soltanto l'andata col Tottenham, inizierà un periodo con una marea di partite tra campionato e Coppe».

Marchisio e Alex
«Marchisio sta bene, è in buona condizione e avrebbe soltanto bisogno di giocare di più. Alex Sandro? E' in ripresa, ma come gli dico sempre, visto che è un ragazzo molto intelligente, deve migliorare nella gestione della partita».

Cardiff
«Non ho visto il video di fine primo tempo di Zidane, ma lo guarderò perché mi incuriosisce. Non abbiamo perso per una questione di serenità. Il Real Madrid ha meritato, quella partita l'hanno vinta i più forti».

Rugani e Romagnoli
«Daniele ha giocato 14 partite, poi Benatia ha trovato una continuità importante. Daniele è bravo, ma fa parte di un reparto dove ci sono giocatori forti. Lui e Romagnoli sono i migliori difensori giovani italiani e sono il futuro».

Difesa di ferro
«Solo un gol subito nelle ultime 14 partite? Non è una questione tattica, rispetto all'inizio sono aumentate attenzione, cattiveria e voglia di difendere nei momenti in cui bisogna farlo. All'inizio subivamo più gol e ne segnavamo anche un po' di più. Il merito è dei ragazzi, che sono tornati aggressivi».

Lichtsteiner e Pjaca
«Un errore aver lasciato fuori Lichtsteiner nella prima parte della Champions? No, è stata una scelta perché in quel momento avevo bisogno di un centrale in più. Stephan però è un professionista esemplare e come lo scorso anno adesso sarà prezioso nella seconda parte. Rimpianti di aver prestato Pjaca troppo presto allo Schalke? Col senno del poi non si va da nessuna parte. In quel momento era giusto, Marko aveva bisogno di giocare... Poi non avevamo la sfera di cristallo per prevedere tutti questi infortuni».

Berardi e Pellegri
«Berardi è ancora giovane, ha tempo per rifarsi, magari non da domani… (risata). In generale nel calcio ora è facile arrivare, una volta servivano non meno di 100-150 partite, mentre adesso c'è la moda che se un ragazzo gioca 36' si dice che è un fenomeno. Per rimanere a grandi livelli, oltre che l'abilità tecnica, serve voglia di sacrificarsi e allenarsi al top per 15 anni. Chi ce la fa rimane in alto, chi non ce la fa si perde. Riflessioni su Pellegri? Il problema magari è che il campionato italiano sta perdendo forza a livello economico».