Scamacca: «Juventus, fidati: Fernandes una macchina da assist»

L’attaccante della Cremonese - ma di proprietà del Sassuolo - ha diviso lo spogliatoio con il 18enne centrocampista bianconero nelle giovanili del Psv Eindhoven
Scamacca: «Juventus, fidati: Fernandes una macchina da assist»

TORINO - Lo ha allenato Mark Van Bommel e lo manda Mino Raiola. Ma Gianluca Scamacca è l’italiano che conosce meglio di tutti il neojuventino Leandro Fernandes. L’attaccante della Cremonese - ma di proprietà del Sassuolo - ha diviso lo spogliatoio con il 18enne centrocampista bianconero nelle giovanili del Psv Eindhoven. Due stagioni tra il 2015 e il 2017: una con l’Under 17 del club olandese e l’altra con l’Under 19. Il bomber cresciuto nelle giovanili delle Roma è stato molto più che un compagno del talento arrivato a Vinovo con i buoni uffici del procuratore di Paul Pogba e Zlatan Ibrahimovic. Fernandes, doppio passaporto (olandese e portoghese), ha già esordito con la Primavera di Alessandro Dal Canto e nei prossimi mesi si alternerà tra giovanili e prima squadra.

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Scamacca, ha sentito Fernandes ultimamente?
«Sì, mi ha chiamato 2-3 giorni fa, dopo la chiusura del trasferimento alla Juventus. Era molto felice, mi ha chiesto un po’ di informazioni sull’Italia. Al Psv avevamo un bellissimo rapporto. E’ un ragazzo solare: lui mi ha insegnato un po’ di portoghese e io qualche parola di italiano e di romano... (risata)».

Un esempio?
«Leo ha imparato bene a dire “daje...”. Eravamo vicini di posto nello spogliatoio e siamo rimasti in contatto anche quando io sono rientrato in Italia col Sassuolo. Presto lo andrò a trovare a Torino, ne abbiamo già parlato». In Olanda descrivono Fernandes come un giovane Makelele: concorda? «Ci sta. A me ricorda un po’ anche Kanté del Chelsea. Leandro Fernandes è un centrocampista molto tecnico, fisico ed intelligente. E grazie a Van Bommel, che era l’allenatore dei centrocampisti, è cresciuto molto. In Italia dovrà adattarsi alla tattica perché il calcio olandese è più libero: c’è maggiore intensità, ma è tutto un duello, un uno contro uno. Leo è sveglio, capirà in fretta il nuovo mondo. Ha grandi qualità, al Psv era considerato uno dei migliori talenti del vivaio: col tempo verrà fuori, sicuro».

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