Juventus, Allegri carica Bernardeschi: «È la sua partita, fischi o non fischi»

E Marchisio potrebbe giocare al posto di Matuidi nel 4-3-3 che il tecnico schiererà con la Fiorentina. Sul duello col Napoli: «Grandi meriti a Sarri, ma noi vogliamo battere noi stessi»
Juventus, Allegri carica Bernardeschi: «È la sua partita, fischi o non fischi»© Juventus FC via Getty Images

VINOVO - Il 7-0 col Sassuolo è già ampiamente “smaltito”, archiviato, resettato. Allegri ha lavorato per riportare tutti con i piedi ben piantati per terra, in questi giorni, oltre che per individuare soluzioni per ovviare all’assenza dell’infortunato Matuidi. Tutto questo in vista, ovviamente, di una sfida contro la Fiorentina (e poi c’è il Tottenham…) che si annuncia tosta e impegnativa, insidiosa: «Sarà una partita importante per noi per i 3 punti, per loro per la rivalità. L’anno scorso abbiamo perso… Dunque sarà difficile, contro una squadra giovane e di qualità. E che è seconda come conclusioni in porta. Poi c’è Chiesa, molto bravo. Noi dobbiamo fare una prestazione seria, poi ci riposeremo e penseremo al Tottenham».

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DUBBI DI FORMAZIONE - «C’è la possibilità di vedere Marchisio, Sì, ma Claudio aveva giocato anche domenica. Non so se cambio modulo, sto valutando. Emergenza comunque non ce n’è. Fuori solo Cuadrado, Dybala, Matuidi, Howedes. Ce n’è in abbondanza per giocare una partita di calcio. Per sostituire Matuidi, comunque, ho pensato a diverse situazioni. Ad Asamoah ho pensato, ma è da un po’ che non gioca in quella posizione. Marchisio, Sturaro o Bentancur possono fare quel ruolo. Altrimenti posso anche giocare con i due mediani. Poi ho un dubbio a destra, tra Lichtsteiner e De Sciglio con probabilità che giochi Lichtsteiner. Ipotesi 4-4-2 con Bernardeschi e Douglas Costa? A Firenze, no, ma più avanti può essere. Dipende da Douglas Costa, se mi fa un certo lavoro…».

IL RITORNO DELL’EX - «Douglas è pronto, ma a Firenze dall’inizio partirà Bernardeschi perché è giusto che la giochi lui. Ha fatto una scelta professionale e peraltro non è neanche scappato da Firenze. Gli urleranno contro per metterlo in difficoltà e perché è nella Juve, ma lui è tranquillo e scanzonato. Sarà partita particolare ma è pronto per affrontarla».

IL CAMMINO - «Per arrivare in fondo bisogna fare tanti punti, ragioniamo su una partita alla volta. Tanto le avversarie per noi e per il Napoli sono le stesse: che siano prima o dopo. Se proprio devo parlare di snodi della stagione, comunque, andrei alla sosta: lì vedremo a che punto siamo. Fermo restando che il campionato si decide all’ultima giornata, il 20 maggio».

DUECENTO PANCHINE CON LA JUVE - «Sono contento dei risultati che i ragazzi mi hanno regalato in questi tre anni e mezzo di Juventus, sono contento per il lavoro della società. Spero di farne tantissime, ancora, di panchine bianconere, ma tutto dipende dai risultati. Ora stiamo entrando nel vivo della stagione, con le partite da dentro e fuori. In campionato no, perché é lungo, ma c’è il Tottenham, poi l’Atalanta in coppa Italia. Dobbiamo vivere questo momento con entusiasmo, sapendo che abbiamo tutte le cose giuste per fare bene».

IL DUELLO COL NAPOLI - «Sarei ha detto che la Serie A è come la Bundesliga, con la Juventus come il Bayern? Mah, non lo so, non credo. C’è un bel duello, da noi. E tanti meriti vanno a Sarri e questo gli fa onore, ha portato il Napoli a grandi livelli. Sta combattendo contro la Juventus che vince da 6 anni. Sarri è stato bravissimo nell’aver dato un gioco piacevole da vedere. Ora il Napoli ha concentrato tutte le forze sul campionato, noi dobbiamo innanzitutto sfidare noi stessi per raggiungere il traguardo dei sette scudetti, che sarebbe incredibile e storico».

EVOLUZIONE HIGUAIN - «E’ un giocatore straordinario, cresciuto anche dal punto di vista mentale. Ora è un punto di riferimento per i propri compagni. Deve essere un esempio e lo è, positivo. Anche quando non ha giocato, s’è messo a disposizione: ha anteposto la squadra agli obiettivi personali. Lui è stato bravissimo. Ora è in un momento di forma ottima».

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