Pagina 2 | Giovani Juventus: ciclone Jakupovic, il nuovo Ibrahimovic

TORINO - La melodia del suo nome probabilmente non richiama quella con cui oltreoceano vengono etichettati gli uragani, benché dal 1979 la World Meteorological Organization - in seguito ad accuse sessiste - affibbi anche sostantivi maschili ai grandi eventi naturali. Ma l'impatto di Arnel sull'universo Juventus ha avuto effetti del tutto simili. Il ciclone Arnel Jakupovic si è abbattuto su Vinovo soltanto a partire da gennaio, sessione di mercato durante la quale la società lo ha prelevato dall'Empoli in prestito con diritto di riscatto, ma le conseguenze sono già piuttosto evidenti. E sono soltanto positive. Andiamo a scoprire i segreti di questo talento...

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IL GOL NEL DNA
Austriaco di origini bosniache, classe 1998, Arnel ha innanzitutto l'istinto del gol che scorre fluido nelle vene. E in casa bianconera non è servito molto per rendersene conto. È storia di una settimana fa nemmeno: sabato la Primavera ha ospitato il Chievo ritrovando quel successo in campionato che mancava addirittura dal 2017 e nel 2-1 al triplice fischio finale l'attaccante ha marchiato a fuoco il proprio nome. Per due volte. Prima su rigore e poi con un fendente mancino che non ha lasciato scampo a portiere veneto. Giusto per mettere subito in chiaro che il repertorio è piuttosto variegato. Non che il tecnico Alessandro Dal Canto avesse bisogno di scoprirlo, d'altronde, avendolo forgiato in Toscana fino alla stagione passata e avendo di conseguenza avallato con entusiasmo il suo approdo in bianconero. Non bastasse l'evidenza dei fatti, quella dei numeri è ancora più dirompente...

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NUMERI IMPRESSIONANTI
1) Jakupovic cresce nelle giovanili dell'Austria Vienna, dove nel campionato Under18 disputa 20 partite siglando 21 reti.
2) Attira l'attenzione di mezza Europa e subendo il fascino del calcio inglese rimpolpa le fila delle giovanili del Middlesbrough, in cui nel 2015-2016 graffia 13 volte in 20 apparizioni.
3) Viene importato con merito entro i confini italici dall'Empoli e si trasforma subito in un fattore di superiorità per la Primavera azzurra, come testimoniano le 2 reti al Viareggio 2017 al pari delle 7 con 2 assist a corredo in 10 presenze nell'ultimo campionato.
4) parallelamente sviluppa una lusinghiera ancor che albeggiante carriera con la Nazionale austriaca, dove figura stabilmente nelle fila dell'Under 21 dopo aver timbrato il cartellino 12 volte in 16 presenze con l'Under 19. Ma oltre ai numeri c'è di più...

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NON SOLO GOL...
Ma l'apporto di Jakupovic, in campo, va ben oltre il numero di reti, per quanto quest'ultimo dettaglio non sia trascurabile. Detto della sua seconda apparizione in bianconero, l'esordio della settimana precedente nella sfortunata sconfitta di Roma all'ultimo minuto contro i giallorossi di Alberto De Rossi è altrettanto eclatante. Pronti-via e Arnel libera in area Olivieri con un'invenzione di tacco per l'immediato vantaggio torinese. Pochi minuti e con un'altra prodezza di tacco innesca Di Pardo che spreca a tu per tu con il portiere.

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I SUOI MODELLI
Numeri d'alta scuola, tanto preziosi esteticamente quanto maledettamente efficaci nel concreto, che uniti all'imponente stazza fisica accomunano il ragazzone austriaco a quello che - non a caso - è il suo idolo fin dai giorni d'infanzia: Zlatan Ibrahimovic. In bianconero ha invece trovato sul suo percorso due grandi riferimenti calcistici del calibro di Pjanic e Mandzukic, modelli con cui ha già condiviso diversi allenamenti al Training Center di Vinovo oltre che orgogliosi selfie sui propri profili sui social network. Questione di affinità elettive, questioni di origini comuni. Come quelle che condivide in Primavera con i compagni di squadra Kameraj e Kulenovic, che per primi lo hanno accolto ed aiutato ad inserirsi nel gruppo. Operazione per altro superata con naturale semplicità, tanto in campo quanto fuori, a partire dall'intesa subito affinata con Leandro Fernandes, con il quale ha spartito le prime ore all'ombra della Mole. Tra l'iter delle visite mediche ed il lavoro in campo, dove si è subito distinto per serietà ed abnegazione. Che, unite ad un fisico dominante e ad un innato talento, ne fanno a tutti gli effetti un prospetto dall'intrigante avvenire. Un prospetto, insomma, da Juventus.

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IL GOL NEL DNA
Austriaco di origini bosniache, classe 1998, Arnel ha innanzitutto l'istinto del gol che scorre fluido nelle vene. E in casa bianconera non è servito molto per rendersene conto. È storia di una settimana fa nemmeno: sabato la Primavera ha ospitato il Chievo ritrovando quel successo in campionato che mancava addirittura dal 2017 e nel 2-1 al triplice fischio finale l'attaccante ha marchiato a fuoco il proprio nome. Per due volte. Prima su rigore e poi con un fendente mancino che non ha lasciato scampo a portiere veneto. Giusto per mettere subito in chiaro che il repertorio è piuttosto variegato. Non che il tecnico Alessandro Dal Canto avesse bisogno di scoprirlo, d'altronde, avendolo forgiato in Toscana fino alla stagione passata e avendo di conseguenza avallato con entusiasmo il suo approdo in bianconero. Non bastasse l'evidenza dei fatti, quella dei numeri è ancora più dirompente...

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