I SUOI MODELLI
Numeri d'alta scuola, tanto preziosi esteticamente quanto maledettamente efficaci nel concreto, che uniti all'imponente stazza fisica accomunano il ragazzone austriaco a quello che - non a caso - è il suo idolo fin dai giorni d'infanzia: Zlatan Ibrahimovic. In bianconero ha invece trovato sul suo percorso due grandi riferimenti calcistici del calibro di Pjanic e Mandzukic, modelli con cui ha già condiviso diversi allenamenti al Training Center di Vinovo oltre che orgogliosi selfie sui propri profili sui social network. Questione di affinità elettive, questioni di origini comuni. Come quelle che condivide in Primavera con i compagni di squadra Kameraj e Kulenovic, che per primi lo hanno accolto ed aiutato ad inserirsi nel gruppo. Operazione per altro superata con naturale semplicità, tanto in campo quanto fuori, a partire dall'intesa subito affinata con Leandro Fernandes, con il quale ha spartito le prime ore all'ombra della Mole. Tra l'iter delle visite mediche ed il lavoro in campo, dove si è subito distinto per serietà ed abnegazione. Che, unite ad un fisico dominante e ad un innato talento, ne fanno a tutti gli effetti un prospetto dall'intrigante avvenire. Un prospetto, insomma, da Juventus.