Douglas Costa shock: «In Brasile fui costretto a perdere una partita per non morire»

Il centrocampista della Juventus svela un restroscena ai tempi del Gremio: «Se avessimo battuto il Flamengo, saremmo morti»
Douglas Costa shock: «In Brasile fui costretto a perdere una partita per non morire»© www.imagephotoagency.it

TORINO - Una clamorosa rivelazione sul proprio passato è stata rilasciata da Douglas Costa ai microfoni del canale Youtube 'Pilhado'. Il brasiliano della Juve racconta di quando, ai tempi del Gremio, furono praticamente costretti a perdere la partita con il Flamengo per impedire all'Internacional di vincere il titolo: "Eravamo con la squadra riserve, dopo i primi 45 minuti avevamo segnato un gol ed eravamo sull'1-1 alla fine del primo tempo. Nella ripresa, arrivò la notizia che l'Internacional sarebbe stato campione del Brasilerao con quel risultato. Facemmo dei cambi, io facevo dei dribbling da una parte, dall'altra, ma sempre lontano dalla porta. Era una partita difficile da giocare. Non potevo dare me stesso perché era brutto, ma dovevo giocare per non vincere".

IL RACCONTO - C'era in ballo addirittura la vita dei giocatori del Gremio: "Alla fine 2-1 per il Flamengo e tutti felici. Ci era stato ordinato di perdere? E' normale che i dirigenti facciano visita in spogliatoio, specie prima di una partita di questa importanza. Il Flamengo stava lottando per il titolo e il Maracanà era pieno. Ci dissero che potevamo fare quello che volevamo, che la responsabilità era nostra. Che se avessimo vinto la gente avrebbe invaso la pista in aeroporto e non saremmo potuti partire. Che i tifosi del Gremio avrebbe voluto ucciderci. Sarebbe stata una macchia per la storia del Gremio: dare il titolo all'Internacional. Andò bene così. Se avessimo battuto il Flamengo, saremmo morti".

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