Juventus, ecco perché senza Matuidi gira tutto peggio

Essenziale in fase di recupero palla, sa trasformarsi in un attaccante grazie ai suoi eclatanti strappi con i quali si catapulta 20 metri oltre la palla
Matuidi© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Il problema è semplice semplice: la Juventus può fare a meno di Blaise Matuidi? La risposta, a meno che non si abbia il cervello appena “centrifugato”, è altrettanto ovvia: no. Non si può, anche se i numeri legati alle ultime tre partite contro Fiorentina, Tottenham e Torino (giocate in assenza del francese) raccontano di una squadra (quasi sempre) vincente. Tra campionato e Champions la media punti è rimasta elevata e anche quando i bianconeri sono scesi in campo privi dell’ex Paris Saint-Germain nel periodo antecedente il 4 febbraio, giorno dell’infortunio patito contro il Sassuolo allo Stadium, il rendimento non è cambiato più di tanto. E allora perché non si può rinunciare al «vagabondo» (copyright Massimiliano Allegri)? Le tabelle pubblicate di fianco rendono l’idea, ma qui il punto è un altro: la Juve non deve essere “dipendente” da Matuidi, ma rischia di diventarlo a gioco lungo. Perché senza il suo mastino il centrocampo perde un riferimento fondamentale, il lavoro di copertura degli spazi risulta incompleto e nel gioco della difesa/offesa la manovra procede a strappi. Non è un caso, insomma, che viola, Spurs e granata non abbiano ammirato la versione migliore dei bianconeri.

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