Pagina 2 | Juventus, Higuain: «Così Buffon mi ha fatto uscire dalla crisi»

TORINO - Il mondo e anche l’Argentina sono di nuovo ai piedi di Gonzalo Higuain. Superato un piccolo momento di crisi, nelle ultime settimane il ‘Pipita’ è tornato a ruggire e a scaraventare palloni in rete e le critiche con cui è stato bersagliato fino a poco fa sono già un ricordo. Intervistato dai compatrioti di ‘Radio Continental’, il 30enne bomber argentino ha parlato del prossimo Mondiale in Russia - a cui vuole assolutamente partecipare con la sua ‘Selección’ - e della Juventus con cui invece cercherà di conquistare uno storico ‘Triplete’. Andiamo a scoprire cosa ha detto, soprattutto del suo capitano Gigi Buffon che - ha raccontato - è stato fondamentale per farlo uscire dalla crisi in cui era impantanato…

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L’ARGENTINA E I MONDIALI
Si parte con l'argomento Argentina, con i Mondiali di Russia 2018 nel mirino: «Sono molto sereno, la chiacchierata con Sampaoli mi ha fatto bene: mi ha dato un’altra possibilità e cercherò di approfittarne.Tutti vogliono essere convocati ma solo con le prestazioni arriverà una chiamata. Finora sono riuscito sempre a raggiungere gli obiettivi che mi ero posto e ho sempre cercato di dimostrare il mio valore sul rettangolo verde: non sono uno molto loquace, preferisco far parlare il campo e per la Selección ho dato sempre tutto».

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CRITICHE E AVVERSITÀ ALLE SPALLE
Higuain ha poi spiegato come ha vissuto le critiche e affrontato i momenti difficili: «Le critiche? Ascolto solo quelle costruttive, le altre no. Mi piace comunque che da me ci si aspetti sempre di più, significa che ho abituati tutti a un livello molto alto. Al di la di questo comunque mi sono successe cose al di fuori del calcio che mi hanno fatto aprire gli occhi. Cose che la gente nemmeno immagina perché pensa che noi calciatori siamo robot senza sentimenti. E invece siamo persone a cui accadono le cose che capitano anche agli altri. Quando le cose vanno male mi mandano cinque messaggi e i tengo quelli piuttosto dei 400 milioni di messaggi che arrivano quando va tutto bene...».

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L’IMPRESA DI WEMBLEY E CAPITAN BUFFON
Dulcis in fundo si parla anche della Juventus e della strepitosa vittoria a Londra contro il Tottenham che ha aperto al 'Pipa' e ai suoi compagni le porte dei quarti di finale in Champions League: «Abbiamo gestito alla perfezione i vari momenti della partita e approfittato poi con un po’ di fortuna delle occasioni, riuscendo così a espugnare uno stadio mitico e a ottenere la qualificazione». Una qualificazione dedicata al capitano: «Con Buffon c’è molto affetto e lo ammiravo molto già prima e poter giocare con lui è qualcosa di grandioso. Alla fine della partita di Wembley mi ha abbracciato: si meritava di andare avanti in Champions League. Quest'anno per me c'è stato un momento chiave: era la partita contro l'Udinese: abbiamo vinto 6-2, ma non ho segnato neanche un gol. Allora è arrivato Gigi a parlare dell'importanza dei valori di questo gruppo, perché vincere è fondamentale anche se non si fa gol. Mi ha detto: Gonzalo, un numero nove non è solo gol».

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L’ARGENTINA E I MONDIALI
Si parte con l'argomento Argentina, con i Mondiali di Russia 2018 nel mirino: «Sono molto sereno, la chiacchierata con Sampaoli mi ha fatto bene: mi ha dato un’altra possibilità e cercherò di approfittarne.Tutti vogliono essere convocati ma solo con le prestazioni arriverà una chiamata. Finora sono riuscito sempre a raggiungere gli obiettivi che mi ero posto e ho sempre cercato di dimostrare il mio valore sul rettangolo verde: non sono uno molto loquace, preferisco far parlare il campo e per la Selección ho dato sempre tutto».

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