Juventus, Allegri: «Le parole di Pochettino? Normale che i nostri dirigenti entrino nello spogliatoio»

Rischio operazione per Bernardeschi. Cuadrado di nuovo in Germania per una visita
Juventus, Allegri: «Le parole di Pochettino? Normale che i nostri dirigenti entrino nello spogliatoio»© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Turnover annunciato della Juventus dopo le fatiche di Wembley: contro l’Udinese spazio a De Sciglio e Asamoah sulle fasce (per gli squalificati Lichtsteiner e Alex Sandro), in porta Buffon lascia il posto a Szczesny, qualche dubbio invece a centrocampo e in attacco. «Mandzukic è recuperato - sottolinea Massimiliano Allegri in conferenza stampa - ma deciderò solo domattina chi giocherà davanti e nel mezzo». Uno fra Higuain e Dybala potrebbe riposare, come Pjanic con Bentancur pronto a sostituire il regista bosniaco.

LA SVOLTA - Per la Juventus le sfide contro Udinese e Atalanta possono portare al sorpasso in campionato. «Settimana della svolta? La sfida contro l’Udinese è lo snodo del campionato: arriviamo affaticati e ci troviamo di fronte a una squadra molto fisica e aggressiva, la terza più fallosa della serie A - dice il tecnico -. Abbiamo solo un risultato a disposizione, quello di vincere con pazienza, lucidità e ordine dobbiamop portare a casa i tre punti. Al momento non abbiamo ancora fatto niente perché in campionato siamo secondi; in Champions siamo ai quarti, che resta un obiettivo straordinario; in finale di Coppa Italia ci siamo, però al momento non abbiamo vinto nulla. Quindi bisogna restare con i piedi per terra e soprattutto lavorare. E mentalmente non staccare perché non possiamo permettercelo. L'anno scorso avevamo otto punti di vantaggio, quest'anno ne abbiamo uno di ritardo. Per cui domani dovremo essere pronti a battagliare».

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LE POLEMICHE - Allegri si lascia scivolare addosso le polemiche di Pochettino, tecnico del Tottenham, su Agnelli, Marotta e sull’arbitro. «E’ abitudine che i dirigenti della Juventus vengano dentro il nostro spogliatoio a fine primo tempo. L’arbitro? Ha fatto una buona gara». E alle frasi di Sarri («Lo scudetto è un affare della Juve») fra pretattica e resa risponde con i fatti. «Magari la sua è una strategia. Io posso solamente dire che al momento il Napoli ha 69 punti e la Juventus 68. Le partite - anche il recupero - noi dobbiamo giocarle e vincerle».

Le parole di Pochettino sulla Juve

GLI INFORTUNATI - Si allungano intanto i tempi di recupero di Federico Bernardeschi: lunedì sarà sottoposto a risonanza magnetica e poi lavorerà per rinforzare la gamba. Soltanto fra una ventina di giorni, quindi a fine marzo, si saprà se deve operarsi o può riprendere la preparazione per poi aggregarsi alla squadra. Cuadrado è invece in Germania per la visita di controllo dal medico che lo ha operato di pubalgia.

 

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TORINO - Turnover annunciato della Juventus dopo le fatiche di Wembley: contro l’Udinese spazio a De Sciglio e Asamoah sulle fasce (per gli squalificati Lichtsteiner e Alex Sandro), in porta Buffon lascia il posto a Szczesny, qualche dubbio invece a centrocampo e in attacco. «Mandzukic è recuperato - sottolinea Massimiliano Allegri in conferenza stampa - ma deciderò solo domattina chi giocherà davanti e nel mezzo». Uno fra Higuain e Dybala potrebbe riposare, come Pjanic con Bentancur pronto a sostituire il regista bosniaco.

LA SVOLTA - Per la Juventus le sfide contro Udinese e Atalanta possono portare al sorpasso in campionato. «Settimana della svolta? La sfida contro l’Udinese è lo snodo del campionato: arriviamo affaticati e ci troviamo di fronte a una squadra molto fisica e aggressiva, la terza più fallosa della serie A - dice il tecnico -. Abbiamo solo un risultato a disposizione, quello di vincere con pazienza, lucidità e ordine dobbiamop portare a casa i tre punti. Al momento non abbiamo ancora fatto niente perché in campionato siamo secondi; in Champions siamo ai quarti, che resta un obiettivo straordinario; in finale di Coppa Italia ci siamo, però al momento non abbiamo vinto nulla. Quindi bisogna restare con i piedi per terra e soprattutto lavorare. E mentalmente non staccare perché non possiamo permettercelo. L'anno scorso avevamo otto punti di vantaggio, quest'anno ne abbiamo uno di ritardo. Per cui domani dovremo essere pronti a battagliare».

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