Così la Juventus è diventata una fabbrica di dirigenti

Ribalta, Longoria & C.: a Torino “imparano”, poi spiccano il volo (Manchester, Valencia…) come dt
Così la Juventus è diventata una fabbrica di dirigenti© www.imagephotoagency.it

TORINO - Oltre a trionfare, Beppe Marotta e Fabio Paratici fanno scuola. La Juventus è diventata una “fabbrica di dirigenti”. Dietro al “vincere tanto cambiando altrettanto” c’è un metodo. Un modo di operare sul mercato che inizia con lo scouting e si conclude con i contratti firmati. Le intuizioni (vedi i parametri zero da Pirlo in poi), le giocate d’anticipo (ad esempio Vidal acquistato per 11 milioni dal Bayer Leverkusen) e gli incastri del calciomercato (vendo Pogba e compro Higuain) hanno avuto un ruolo chiave nelle dittatura bianconera degli ultimi anni. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma la ricetta per raggiungerli è qualcosa di più privato. Non potendo arrivare agli intoccabili Marotta e Paratici, costantemente ambiti dai top club, da qualche tempo tra le rivali va di moda la caccia alle braccia operative della coppia mercato: dagli osservatori ai dirigenti. Il caso del capo scout Pablo Longoria, nei giorni scorsi trasferitosi al Valencia con la carica di direttore tecnico, è soltanto l’ultimo della serie. Come direbbbe Edgar Davids: «La Juventus è come un drago a sette teste, gliene tagli una ma ne spunta sempre un’altra». E’ così anche a livello di uomini mercato.

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