Juventus-Milan, salutiamo Bonucci con un applauso

La storia juventina di Leo non merita fischi
Juventus-Milan, salutiamo Bonucci con un applauso© www.imagephotoagency.it

TORINO - Non so cosa abbiano in mente i tifosi juventini per stasera. E, in particolare, non ho idea di come verrà accolto Leonardo Bonucci, numero 19 e capitano del Milan, tra i principali artefici del ciclo bianconero, sei lo davano in Inghilterra fino all’imprevisto trasferimento a Milano. Le indiscrezioni parlavano di un rapporto ormai consunto con la società che, giustamente, non tollera atteggiamenti troppo personalistici. Leader è il gruppo, l’allenatore, e il rispetto dei ruoli la prima regola per chi vive la tradizione della vittoria. Approdato al Milan, Bonucci ha parlato tanto, troppo e a sproposito, magnificando le bacheche internazionali della sua nuova squadra con l’atteggiamento di chi ha fretta di prendere le distanze dal passato. Ha preteso e ottenuto il ruolo primario che la Juventus non gli avrebbe mai con- cesso, stentando molto all’inizio al punto che molti si sono chiesti dove fosse finito l’insuperabile Leo della BBC. Ora il Milan di Rino Gattuso si è ripreso e di conseguenza anche Bonucci si sta ritrovando. Torna nel “suo” Stadium da rivale, non da nemico. Per me, per tanti altri tifosi bianconeri, scemata la delusione per la fine della storia d’amore, sarà sempre il campione che ha scolpito la nostra più recente leg- genda. Non fischiamolo, quindi. Anzi, lo accoglierei con un caloroso applauso di chi, comunque, non di- mentica. Leo è uno di quei giocatori che ami immen- samente se gioca nella tua squadra e non sopporti con un’altra maglia. Auspico non ci siano striscioni velenosi o cori di scherno. Spero nessuno parli di tradimento ma semplicemen- te di un uomo che aveva bisogno di un’altra scelta di vita, peraltro non osteggiata dalla società. Buona fortuna Leo, sei stato un grande, non ci amiamo più ma il rispetto e la stima te li sei guadagnati.

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