Adesso Dybala cambi marcia

L'opionione dell'editorialista di Tuttosport sul momento della Joya
Adesso Dybala cambi marcia© Juventus FC via Getty Images

Prima o poi, per ogni calciatore arriva la partita che fa da spartiacque fra il presente  e il futuro, nella buona come nella cattiva sorte. Paulo Dybala ha giocato molto male contro il Real Madrid. Il 4,5 appioppatogli da Tuttosport ha fotografato con precisione il momento no dell’argentino, uscito a pezzi dal confronto che l’ha idealmente opposto al Marziano Ronaldo, con l’aggravante di essersi fatto espellere al ventunesimo della ripresa, per l’entrata tanto scomposta quanto pericolosa su Carvajal. Dybala ha compiuto 24 anni il 15 novembre scorso. Questa è la sua sesta stagione nel calcio italiano, la terza consecutiva nella Juve, con la quale, fra campionato e coppe, ha disputato 130 partite segnando 64 gol. Il bilancio sarebbe alquanto brillante se non fosse che il Numero 10 nella Champions League corrente ha realizzato una sola rete e che, dal 3 giugno 2017 (Cardiff, 4-1 per il Real) al 3 aprile 2018 (Torino, 3-0 per il Real), passando per il 12 settembre 2017 (Barcellona-Juventus 3-0), il suo rendimento in campo internazionale è andato progressivamente scemando. Tanto in bianconero quanto in Nazionale, al punto che, se Sampaoli presentasse oggi alla Fifa l’elenco dei 23 dell’Argentina, Dybala non vi figurerebbe. «Al mio arrivo sulla panchina dell’Albiceleste credevo fosse un top player, invece, fatica a integrarsi», ha sentenziato lapidario il ct, il 22 marzo scorso, prima del test con l’Italia.

Al Mondiale russo mancano settanta giorni: Dybala sa che la pessima prestazione di mercoledì sera ha rafforzato le convinzioni di Sampaoli e ha un solo modo per indurlo a cambiare idea: diventare un protagonista del rush finale bianconero. Per riuscirci, se vuole, prenda esempio dalla feroce determinazione di Cristiano Ronaldo. Uno che, a 33 anni, con 26 titoli, 5 Palloni d’oro, 120 gol in Champions League e 568 gol in carriera, apre e chiude il centro sportivo di Valdebebas, si allena come se la prossima fosse sempre la partita della vita, rovesciando il mondo con le sue meraviglie. Per non avere un grande avvenire dietro le spalle, Dybala è chiamato al salto di qualità. Ora.

La maglia che porta non gli è mai pesata e, anzi, spesso l’ ha esaltato in ambito italiano. E’ arrivato il momento di cambiare marcia, di ripagare la fiducia della Juve. Il 13 aprile 2017 la società ha prolungato il contratto dell’argentino sino al 30 giugno 2022 in cambio di un ingaggio netto annuo di 5 milioni di euro, destinato nel corso del tempo a toccare il tetto dei 7 milioni. La Juve crede in Dybala, tocca a Dybala dimostrare di credere in se stesso, prima ancora che nella Juve. Facendo molti sacrifici, per usare il lessico di Pavel Nedved, un altro da cui prendere esempio. Alla svelta.

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