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TORINO - Nel museo personale di Gianluigi Buffon ci sono tantissime parate fenomenali, istantanee di interventi che hanno rivoluzionato il senso stesso del ruolo del portiere e che lo hanno reso un punto di riferimento per almeno due generazioni di estremi difensori. Ma c’è anche un’ala riservata a opere d’arte che, suo malgrado, lo hanno visto protagonista come vittima sacrificale. La rovesciata di Cristiano Ronaldo di martedì sera è l’ultimo di una serie di capolavori che Gigi, in cuor suo, non avrebbe mai voluto collezionare. La gemma del portoghese è il decimo gol di un certo livello che Buffon ha incassato in carriera.
LA GENESI DEL CUCCHIAIO - Amici e campioni del mondo in Nazionale nel 2006, ma rivali in campo e così Buffon è tra le prime vittime (se non la prima) del cucchiaio di Francesco Totti. Roma-Parma 2-2, e il 10 della Roma, lanciato in profondità da Paulo Sergio, vede Gigi fuori dai pali e di sinistro disegna un pallonetto che manda in estasi l’Olimpico. Dalla Roma alla Lazio, come un sottile segno del destino. Dal cucchiaio di Totti al colpo di tacco di Roberto Mancini in Parma-Lazio del gennaio '99. Mihajlovic calcia forte e tagliato verso il primo palo e il Mancio, con un gesto meraviglioso, trova la deviazione sotto l’incrocio dei pali alla destra di Buffon, che ha solo il tempo di alzare un braccio per provare a intercettare la sfera.
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ANNI RECENTI - Negli ultimi anni, gli eurogol numero sette e otto portano le firme di Ibrahimovic nell’Europeo del 2004 in Italia-Svezia, con un colpo di tacco che si va a infilare tra la traversa e la testa di Vieri, mentre l’altro è quello messo a segno da Maicon, nella stagione 2009-10, dopo quattro palleggi e destro secco al volo. L’ultimo, forse quello più amaro, è dello svedese Johansson nell’andata del play-off mondiale perso a novembre.
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