© Marco Canoniero
TORINO - All’andata erano stati ventisei minuti da incubo, dal 7’ al 33’: tutto era accaudo nella ripresa, dopo che il il primo tempo si era chiuso sullo 0-0. Zapata, Torreira e Ferrari, in questo modo la Sampdoria era scappata sul 3-0 e aveva saputo resistere al tardivo ritorno di fiamma della Juventus. Higuain su rigore e poi Dybala, due reti arrivate nei minuti di recupero per una rimonta comunque abortita. Quella trasferta del 19 novembre a Genova resta l’ultima macchia in campionato per i bianconeri, la seconda in stagione dopo la sconfitta interna con la Lazio il 14 ottobre. Da quel giorno la Juventus ha cambiato marcia, con diciotto partite consecutive buone per firmare il sorpasso in vetta ai danni del Napoli e per poi lasciarlo indietro di quattro punti. Un vantaggio che permette rassicuranti margini di manovra in vista dello scontro diretto allo Stadium del 22 aprile.
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DOPPIO IMPEGNO - Prima di arrivare a quel giorno, però, ci sono due partite da affrontare. Al match di domenica pomeriggio farà seguito il turno infrasettimanale con trasferta a Crotone. Due impegni che arrivano dopo la beffa dell’altra sera in Champions con il Real Madrid, due impegni che i bianconeri affrontano con certezze nuovamente tirate a lucido e con una rabbia in corpo di cui gli avversari dovranno ampiamente tenere conto. (...)
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