Allegri, rimane o se ne va? Ecco i due possibili scenari

Rimane e coordina una rivoluzione generazionale oppure se ne va e la Juventus può anche puntare su una sorpresa
Allegri, rimane o se ne va? Ecco i due possibili scenari© Juventus FC via Getty Images

RIMANE E COORDINA UNA RIVOLUZIONE GENERAZIONALE

Allegri rimane. Al momento resta l’ipotesi più probabile e quella che sia la società che il tecnico accreditano come l’unica plusibile. In questo caso sarebbe l’allenatore di una profonda rivisitazione della Juventus, che al termine della stagione ha in programma un piano di ringiovanimento in tutti i ruoli per gettare le basi di un nuovo ciclo. I “nuovi stimoli” per Allegri arriverebbero anche da una rinfrescata della rosa, che naturalmente non sarebbe solo ringiovanita, ma anche rinforzata. Allegri ricomincerebbe con i soliti obiettivi: vincere il campionato in Italia (comunque sia finito quello in corso) e arrivare più in là possibile nella Champions, avendo come obiettivo minimo i quarti di finale. Lo scenario dei traguardi, insomma, non cambierebbe, anche perché la Juventus non può permettersi anni di transizione nei quali seminare in attesa di raccogliere i frutti. Il ringiovanimento, quindi, verrebbe operato senza perdere alcuni punti di riferimenti fondamantali, come per esempio Andrea Barzagli, spesso uomo di fiducia per Allegri che ha rinnovato il contratto anche per non rinunciare al suo carisma e alla sua grande esperienza. Sicuramente servirebbe.

SE NE VA E LA JUVE PUO' ANCHE PUNTARE SU UNA SORPRESA

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SE NE VA E LA JUVE PUO' ANCHE PUNTARE SU UNA SORPRESA

Allegri se ne va. Ovvero, al termine della stagione capisce, insieme alla società, che non esistono i presupposti (tecnici o motivazionali che siano) per andare avanti. A quel punto la Juventus dovrebbe trovare un nuovo allenatore. Si è spesso associata la squadra bianconera a Simone Inzaghi, che piace per molte ragioni e si sta confermando un eccellente tecnico alla guida della Lazio. Piccolo particolare: con la Lazio ha anche un contratto di altri due anni e strappare un allenatore a Lotito potrebbe essere un’operazione sanguinosa. Certo, l’allenatore biancoceleste resta uno dei preferiti dalla dirigenza juventina, che negli ultimi anni ha seguito pure con grande interesse il percorso di Zinedine Zidane. Zizou è un amico di vecchia data di Andrea Agnelli e ha ammesso di non escludere di allenare la Juventus. Ma se vincesse la terza Champions League consecutiva la conferma sulla panchina del Real sarebbe scontata. E quindi? Quindi potrebbe anche spuntare un nome a sorpresa. Si vocifera di Massimo Carrera, che in Russia ha vinto un campionato e si è costruito una grande esperienza. O Didier Deschamps che dopo il Mondiale potrebbe lasciare la Francia. Senza escludere Roberto Mancini, qualora non finisse in Nazionale.

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Allegri rimane. Al momento resta l’ipotesi più probabile e quella che sia la società che il tecnico accreditano come l’unica plusibile. In questo caso sarebbe l’allenatore di una profonda rivisitazione della Juventus, che al termine della stagione ha in programma un piano di ringiovanimento in tutti i ruoli per gettare le basi di un nuovo ciclo. I “nuovi stimoli” per Allegri arriverebbero anche da una rinfrescata della rosa, che naturalmente non sarebbe solo ringiovanita, ma anche rinforzata. Allegri ricomincerebbe con i soliti obiettivi: vincere il campionato in Italia (comunque sia finito quello in corso) e arrivare più in là possibile nella Champions, avendo come obiettivo minimo i quarti di finale. Lo scenario dei traguardi, insomma, non cambierebbe, anche perché la Juventus non può permettersi anni di transizione nei quali seminare in attesa di raccogliere i frutti. Il ringiovanimento, quindi, verrebbe operato senza perdere alcuni punti di riferimenti fondamantali, come per esempio Andrea Barzagli, spesso uomo di fiducia per Allegri che ha rinnovato il contratto anche per non rinunciare al suo carisma e alla sua grande esperienza. Sicuramente servirebbe.

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