Juventus, Allegri insegue l'inviolabilità smarrita

I bianconeri si scoprono fragili dopo 10 turni consecutivi senza aver preso gol: fanno male quelli di Crotone e Napoli
Juventus, Allegri insegue l'inviolabilità smarrita© Marco Canoniero

TORINO - Massimiliano Allegri lo aveva detto domenica, pochi minuti dopo il ko interno con il Napoli che rimette tutto in gioco in chiave scudetto: «Domani giorno libero, bisogna scaricare. Serve serenità e guardare in positivo». Lunedì è stato il giorno in cui la Juventus ha sgombrato la mente, ieri è stato quello in cui ripartire. Appuntamento a sabato sera, al Meazza di Milano. Ci si vede con l’Inter, per una partita che non potrà mai essere banale, come non lo sarà neppure questa volta. Non ci sono scorie polemiche del passato a renderlo viva, la realtà contingente basta e avanza. L’Inter è impegnata in una corsa verso la qualificazione nella prossima Champions League, in cui Roma e Lazio stanno un passo avanti. Come un passo avanti è la Juventus rispetto al Napoli per lo scudetto. Inseguono i nerazzurri, inseguono gli azzurri: a San Siro la squadra di Allegri avrà di che divertirsi.

Una trasferta che il tecnico bianconero affronta con una fase difensiva da ritrovare. Al di là del nulla creato in attacco contro il Napoli, al di là di occasioni arrivate magari con meno generosità del passato, è evidente la fase critica che sta attraversando la retroguardia bianconera, sempre figlia di un atteggiamento collettivo e quindi indice di un malessere. La Juventus aveva dato l’accelerazione giusta in campionato passando dall’imbattibilità della porta: ultimo gol preso il 31 dicembre in casa del Verona e poi, in campionato, dieci partite senza incassare reti, fino al 31 marzo e alla vittoria sul Milan per 3-1. Da quella sera qualcosa si è rotto perché, tolto il 3-0 alla Sampdoria, i bianconeri non hanno più chiuso una partita di Serie A senza subire almeno un gol: la doppietta di Diabaté a Benevento, la rovesciata di Simy a Crotone e l’inzuccata di Koulibaly in casa con il Napoli. Particolarmente dolorosi gli ultimi due perché hanno ridotto da sei a uno i punti di vantaggio sulla squadra di Maurizio Sarri.

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