Pagina 1 | Juventus, da Inzaghi a Zidane: chi sono gli eredi di Allegri

Juventus, da Inzaghi a Zidane: chi sono gli eredi di Allegri© EPA

TORINO - E se Allegri se ne va? Beppe Marotta sostiene di non aver ancora pensato a questa ipotesi, ma è chiaro che un piano B deve essere pronto. Anzi forse anche un C e un D. Alla Juventus piace, da parecchio tempo, Simone Inzaghi: sarebbe il sostituto quasi naturale di Massimiliano Allegri con cui condivide compostezza e pragmatismo tattico, due caratteristiche fondamentali per la Juventus, ma la domanda sorge spontanea: Lotito lo libererebbe? Per di più sapendo che andrebbe proprio alla Juventus? Il dubbio resta e quindi è meglio prendere in considerazione anche altre piste. Anche quelle che portano a tecnici stranieri, nonostante la priorità juventina sia sempre quella di far prevalere l’italianità. Ecco perché uno come Diego Simeone andrebbe bene: conosce alla perfezione il nostro campionato e ha una grande esperienza in Champions con due finali alle spalle. Così come Didier Deschamps che dopo il Mondiale potrebbe lasciare il ruolo di ct della Francia: ha lasciato la Juventus male nel 2007, ma era un’altra era geologica a livello di dirigenza. E, perché no, c’è anche Paulo Sousa tra gli amici di Andrea Agnelli: è sparito in Cina, ma rimane sui radar bianconeri.

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Uno come Mauricio Pochettino intriga, ma l’inesperienza nel nostro campionato potrebbe essergli fatale. Da questo punto di vista, per esempio, sarebbe più pronto un certo Zinedine Zidane che ha detto di voler, prima o poi, allenare la Juventus, ma che se vincesse la terza Champions League con il Real Madrid ci rimarrebbe ancora una stagione. Così come Jurgen Klopp, altro nome stuzzicante per i vertici bianconeri, difficilmente abbandonerà Anfield Road anche se il Liverpool dovesse perdere la finale di Kiev del 26 maggio. E in questo scenario piuttosto affollato di alternative ad Allegri (al momento più sicuro di rimanere che di andarse, per inciso) sta spuntando una sorpresa: Sergio Conceicao, ex giocatore di Inter e Lazio, attuale tecnico del Porto, squadra con la quale si appresta a vincere il campionato portoghese. I dirigenti della Juventus lo tengono d’occhio e in patria c’è chi lo definisce il prossimo Mourinho (anche se non ne condivide il carattere vulcanico): nella lista c’è pure lui.

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TORINO - E se Allegri se ne va? Beppe Marotta sostiene di non aver ancora pensato a questa ipotesi, ma è chiaro che un piano B deve essere pronto. Anzi forse anche un C e un D. Alla Juventus piace, da parecchio tempo, Simone Inzaghi: sarebbe il sostituto quasi naturale di Massimiliano Allegri con cui condivide compostezza e pragmatismo tattico, due caratteristiche fondamentali per la Juventus, ma la domanda sorge spontanea: Lotito lo libererebbe? Per di più sapendo che andrebbe proprio alla Juventus? Il dubbio resta e quindi è meglio prendere in considerazione anche altre piste. Anche quelle che portano a tecnici stranieri, nonostante la priorità juventina sia sempre quella di far prevalere l’italianità. Ecco perché uno come Diego Simeone andrebbe bene: conosce alla perfezione il nostro campionato e ha una grande esperienza in Champions con due finali alle spalle. Così come Didier Deschamps che dopo il Mondiale potrebbe lasciare il ruolo di ct della Francia: ha lasciato la Juventus male nel 2007, ma era un’altra era geologica a livello di dirigenza. E, perché no, c’è anche Paulo Sousa tra gli amici di Andrea Agnelli: è sparito in Cina, ma rimane sui radar bianconeri.

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