Juventus, troppi sms a Marotta: a giudizio un agente

L’intraprendenza è virtù fondamentale per un agente di calciatori, ma se diventa eccessiva cessa di essere una virtù, diventando fastidiosa ai limiti dell’incubo per chi ne è oggetto, un boomerang per chi non riesce a limitarla. E’ quanto successo all’amministratore delegato della Juventus e al procuratore sportivo Gianluca Fiorini.

Il dirigente bianconero, infatti, si è ritrovato sommerso dagli sms con cui l’agente voleva convincerlo a comprare giocatori da lui assistiti. Una pioggia incessante e senza limiti d’orario che ha portato Marotta a denunciare due volte Fiorini per molestie. Il primo episodio si è chiuso con il pagamento di un’oblazione, il secondo è arrivato in tribunale mercoledì mattina, davanti al giudice Del Colle. Messaggi in cui il procuratore si rivolgeva a Marotta, come si legge nel capo d’imputazione, «sollecitando incontri, inviando commenti, critiche, accuse e allusioni a presunte irregolarità professionali». Fiorini nel 2016 aveva dichiarato in un’intervista all’Espresso che il mercato italiano era in mano a pochi agenti, raccontando di aver presentato esposti a Figc e Fifa.

Al giudice invece dovrà presentare una dichiarazione in cui si impegna a interrompere i contatti con Marotta. E’ la condizione chiesta dall’avvocato Chiappero, legale dell’ad bianconero, al collega Meazza, che difende Fiorini, per accettare la richiesta di applicare la norma della «tenuità del fatto» e archiviare in virtù di quella il processo. Toccherà ovviamente al giudice accettare la dichiarazione dell’agente e decidere se ritenere applicabile la tenuità.