Juventus, Marotta: «Sul mercato un mix tra giovani e campioni»

L'ad juventino celebra il settimo scudetto e pianifica il futuro: «Mi ricordi quando arrivò Allegri: uova e sputi sull'auto. Sono ottimista sul fatto che resti, gli parleremo la prossima settimana. Perin? Bravo Preziosi a tirarci nell'asta, ma la trattativa non esiste»
Juventus, Marotta: «Sul mercato un mix tra giovani e campioni»© www.imagephotoagency.it

TORINO - Campione d’Italia per la settima volta, aggiornando il record anche per i dirigeni, Beppe Marotta traccia un primo bilancio della stagione ai microfoni di “Radio Anch’io” che celebra lo scudetto juventino.

IL PIU’ BELLO - «Quello con Conte, il primo scudetto è quello che ha crear un’emozione straordinaria perché era la prima volta. Quello di quest’anno il più difficile e quindi si assapora meglio».

UOVA E SPUTI - «Ricordo benissimo quando Allegri arrivò. Eravamo in macchina io, Agnelli e Allegri e un centinaio di tifosi ci accolsero a Vinovo con sputi e uova. Ma noi eravamo sereni e convinti della nostra decisione».

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FUTURO DI ALLEGRI - «Allegri rimane? Al di là dell’aspetto formale del contratto, che è una cosa relativa, la valutazione fino ad oggi è di un rapporto che ha funzionato al massimo, per lui e per la capacità della società di supportarlo. Avremo un confronto nella prossima settimana, quanto prima, per valutare il futuro. Il risultato di questo incontro dipenderà dal suo sentimento e dal suo stato d’animo. E da parte nostra c’è sicuramente molto ottimismo».

BILANCI E SCUDETTI - «Sono nel calcio da tanti anni. Negli ultimi vent’anni. Prima i presidenti erano dei mecenati che cercavano il risultato sportivo e poi ripiantavano. Oggi il compito dei manager è centrare i risultati sportivi coniugandoli ai risultati economici. E’ quello che abbiamo fatto. Partendo da una perdita di 90 per arrivare a un utile quest’anno».

OBIETTIVO CHAMPIONS - «Il sogno? Per vincere l’ottavo scudetto bisognava vincere il settimo. Andiamo avanti così, un passo alla volta. La Champions rappresenta per un sentimento forte, la vogliamo tutti: dirigenti, squadra e tifosi. L’obiettivo è sicuramente quella, ma in quel campo le difficoltà sono superiori. Noi abbiamo quell’obiettivo e lo riproporremo all’inizio della prossima stagione».

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SCUDETTO CON IL VAR - «Era importante essere vincenti anche quest’anno con l’introduzione del var al quale siamo sicuramente favorevole, anche se non azzererà mai gli errori. E’ uno strumento che ci aiuta molto. E’ il primo anno, c’è la sperimentazione, ma auspico venga modificato il protocollo per migliorarlo. Tipo all’estensione del var a molte altre situazioni, anche se è da valorizzare la centralità del giudice di campo».

IL REAL E LA JUVE - «Devo dire che in quella sfida con il Real si è dimostrato superiore, d’altra parte si accinge a rivincere la Champions League. E l’ultima volta che non ha partecipato a una finale negli ultimi cinque anni è stato eliminato proprio da noi. Il Real è la squadra più forte del mondo. CI siamo trovati davanti a una squadra più forte. Quando ci dicono che vinciamo solo in Italia credo che i risultati internazionali parlino di uno spessore notevole».

ALLEGRI PSICOLOGO - «E’ cambiato il profilo dell’allenatore negli ultimi vent’anni. Adesso deve gestire la squadra, quindi creare un metodo di lavoro che tenga conto anche di componenti psicologico. Avere una squadra con 25 giocatori, molti dei quali sono campioni, bisogna gestire le presenze, la comunicazione, non solo tattica. Rispetto ai tempi passati c’è molta più psicologia».

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PERIN «Preziosi è un presidente abile e scaltro. Ha creato un’asta con varie squadre includendo noi, ma noi non ci siamo avvicinati alla trattativa. Al momento Perin non ci interessa. Certo, oggi il dodicesimo non è più così differente dal primo a livello di valore tecnico. Donnarumma? Non ci interessa».

VIDEO - Le parate più belle di Mattia Perin

 

BUFFON «E’ un autentico campione, perché lascia qualcosa di valore immenso sotto il profilo tecnico e umano. E’ un leader, un grande senso di appartenenza. Si incontrerà con il presidente Agnelli e valuteranno il suo futuro».

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MERCATO - «Obiettivo della società è creare un mix tra giovani e meno giovani.  L’assetto offensivo rispetto al passato è di livello altissimo, che può competere anche con il Real Madrid. Ma bisogna guardare al futuro e magari fare investimenti. Bernardeschi e Dybala non hanno ancora 26 anni. Pjaca è rientrato nei nostri ranghi e valuteremo il da farsi. Mandzukic è un grande campione: bisogna capire cosa c’è nella sua testa, se ha voglia di continuare questa esperienza».

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TORINO - Campione d’Italia per la settima volta, aggiornando il record anche per i dirigeni, Beppe Marotta traccia un primo bilancio della stagione ai microfoni di “Radio Anch’io” che celebra lo scudetto juventino.

IL PIU’ BELLO - «Quello con Conte, il primo scudetto è quello che ha crear un’emozione straordinaria perché era la prima volta. Quello di quest’anno il più difficile e quindi si assapora meglio».

UOVA E SPUTI - «Ricordo benissimo quando Allegri arrivò. Eravamo in macchina io, Agnelli e Allegri e un centinaio di tifosi ci accolsero a Vinovo con sputi e uova. Ma noi eravamo sereni e convinti della nostra decisione».

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