Allegri punge il Napoli e si conferma: «Resto? Altissime probabilità»

L'allenatore della Juventus: «Non si può paragonare una squadra che ha vinto 4 scudetti, 4 Coppe Italia e ha giocato due finali di Champions con una che non ha vinto nulla e non ha disputato manco una finale»
Allegri punge il Napoli e si conferma: «Resto? Altissime probabilit໩ Juventus FC via Getty Images

VINOVO - Alla fine della conferenza stampa, sbotta scherzosamente: «Oh, trentacinque minuti! Manco a scuola mi interrogavano così a lungo…». Trentacinque minuti utili a fare un po’ di precisazioni, e anche a lasciare intuire che futuro attenda Allegri e la Juventus.

RINNOVO - «La mia percentuale di rinnovo è altissima, ma non ho mai avuto dubbi. La prossima settimana pianificheremo i programmi con lo scopo di rendere la Juventus competitiva, come abbiamo sempre fatto. Faremo in fretta, anche perché poi voglio andare in vacanza… Ma iniziamo a pensare alla festa di domani, per il mercato c’è tempo».

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STORICO BUFFON - «Domani per tutti, e per Gigi in particolare, sarà una giornata storica. Pensiamo a festeggiarlo. Poi lui deciderà cosa fare, ma l’importante è che domani si festeggi quarto scudetto, Coppa Italia e la chiusura della carriera di Buffon alla Juventus.. Ci manca un ultimo pezzettino: se riuscissimo a non subire gol contro il Verona, saremmo la squadra che per più partite non ha subito gol in tutta la storia dei campionati italiani. Sarebbe importante anche per Gigi».

AGGETTIVI SCUDETTI - «Questi miei 4 anni sono stati tutti diversi: il primo è stato l’anno della consapevolezza visto che la squadra è cresciuta in autostima. Il secondo è stato diverso: la tenacia ci ha contraddistinto, con la rimonta incredibile culminata con 25 vittorie su 26 partite finali. Il terzo scudetto è stato quello della costanza: partiti in testa e arrivati in testa. L’ultimo invece è il più bello, quello dell’orgoglio. Ci vuole molto rispetto: chi non fa i complimenti alla Juventus non ha rispetto del lavoro che i giocatori hanno fatto in questi 4 anni. Questa è maleducazione sportiva. E poi non si può mettere in discussione una squadra che vince 4 scudetti, 4 coppe Italia e fa due finali di Champions. E non la si può mettere a confronto con una squadra che non ha giocato manco una finale (riferimento evidente al Napoli, ndi). La cosa che mi ha infastidito di più? Il fatto che dopo Napoli ero considerato inadeguato a fare l’allenatore. Avevamo perso e tutti avevano dato lo scudetto al Napoli. Ma lì è stata la settimana più bella della stagione, per me: i ragazzi sono straordinari, loro erano convinti che il Napoli una l’avrebbe persa e così è stato».

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MERCATO - «Sarebbe stupito se Marchisio chiedesse di andare via? E Higuain ha superato i fastidi per qualche panchina indigesta? Mah, di mercato non parlo. Comunque posso dire che Higuain è stato determinate: ha fatto gol nelle due partite decisive. Poi quando giochi in una grande squadra, c’è la possibilità di stare in panchina ogni tanto. Ma questo non significa mettere in discussione Higuain».

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VINOVO - Alla fine della conferenza stampa, sbotta scherzosamente: «Oh, trentacinque minuti! Manco a scuola mi interrogavano così a lungo…». Trentacinque minuti utili a fare un po’ di precisazioni, e anche a lasciare intuire che futuro attenda Allegri e la Juventus.

RINNOVO - «La mia percentuale di rinnovo è altissima, ma non ho mai avuto dubbi. La prossima settimana pianificheremo i programmi con lo scopo di rendere la Juventus competitiva, come abbiamo sempre fatto. Faremo in fretta, anche perché poi voglio andare in vacanza… Ma iniziamo a pensare alla festa di domani, per il mercato c’è tempo».

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