TORINO - Cristiano Ronaldo è in vacanza in Grecia e non vede l’ora di sbarcare in Italia a bordo del suo jet privato. La 33enne stella portoghese, proprio come la Juventus, attende il via libera definitivo di Jorge Mendes, il manager delle operazioni impossibili. L’ottimismo di Beppe Marotta e Fabio Paratici, in costante contatto con Mendes, era segnalato in crescita anche ieri. La fumata bianca s’avvicina, seppur Florentino Perez continui a fare melina, oramai più per una questione di orgoglio visto che i rapporti con il cinque volte Pallone d’Oro sono da tempo ai minimi termini. I soldi non sono un dettaglio, ma neanche un grosso problema. Mendes, abile mediatore, è in pressing sul presidente del Real Madrid per far valere quel gentlemen’s agreement pattuito lo scorso gennaio e attraverso il quale Cristiano sarebbe stato libero di lasciare il Bernabeu per 100 milioni (e non per il miliardo della clausola) a patto di non trasferirsi in Spagna, al Psg o in una delle cinque big inglesi.
La Juventus, non rientrando tra le illustri escluse, nelle scorse settimane ha architettato un piano diabolico e si è fiondata sul fuoriclasse dei campioni d’Europa. Perez è stato colto in contropiede. Il numero uno della Casa Blanca però non vuole più soddisfare quelli che considera “i capricci” di Ronaldo ed è perfettamente consapevole che non sia possibile (e produttivo) provare a trattenere a forza un campione di 33 anni che si è messo in testa di giocare con un altro club. La ragione porta alla cessione di Ronaldo alla Juventus e il finale sarà quello.
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