Bernardeschi esclusivo: «Juve, sarà tutto più bello. E faccio pure la mezz'ala»

«L’anno scorso l’infortunio mi ha bloccato nel momento migliore: il bilancio resta buono ma siamo tutti pronti a fare meglio. Il ruolo? Imparare qualcosa di nuovo è un piacere»
Bernardeschi esclusivo: «Juve, sarà tutto più bello. E faccio pure la mezz'ala»© Juventus FC via Getty Images

Federico Bernardeschi, parliamo solo di musica?

«Oh, bene. Stiamo nel mio ambito...».

No, vabbè, un’altra volta. Forse i tifosi sono più curiosi di sapere come va il ritiro.

«Procede bene, si lavora tanto: infatti siamo un po’ stanchi e abbiamo le gambe legnose, come si dice in questi casi. Però è giusto che adesso non ci sia brillantezza: non dobbiamo essere al cento per cento ora, no? Ma all’inizio del campionato».

Quanto fatichiate in campo lo vediamo eccome. Ma ci racconti un po’ di dietro le quinte: come allentate la tensione e combattete la noia nei momenti di relax? Chi sono i “mattatori” del gruppo?

«Un po’ tutti, dai: dai sudamericani agli italiani. Dietro le quinte c’è un bel mondo e siamo davvero un bel gruppo: unito e compatto. Ora si aggregheranno anche i compagni che sono in Italia e credo che ci toglieremo tante soddisfazioni».

C’è un uomo degli scherzi che ha raccolto l’eredità che una volta era di Pirlo?

«Direi Alex Sandro, ma anche Perin e Pinsoglio. Sì, loro: i portieri sono i più matti. Tirano un po’ su tutti. Ma davvero, siamo un bel gruppo nel complesso: sono felice di farne parte».

Questo ritiro sta servendo anche ad Allegri per capire dove e come impiegarla: terzo attaccante, esterno in un centrocampo a quattro oaddirittura mezzala. Sono parecchie le soluzioni.

«Il fatto è che quando il mister ha bisogno, un professionista deve essere lì pronto e mettersi a disposizione. Oltretutto, da un punto di vista personale, se c’è l’occasione di imparare un altro ruolo rispetto a quello che si fa abitualmente, penso alla mezzala, beh, non è un problema ma un piacere e un’opportunità in più per migliorare. Credo che nel calcio moderno servano più conoscenze possibili. Visto che il gioco è più dinamico di una volta e tutto si sviluppa in maniera rapida. Io cerco di imparare: poi il mister valuterà il posto in cui servirò di più. A parte il centrale difensivo, dove magari farei fatica... direi che posso mettermi a disposizione per tutto perché davvero, ripeto, bisogna avere più conoscenze per non essere limitati. Meglio dare a un allenatore varie possibilità di scegliere un modulo diverso».

Ma il posto dove si diverte di più? In base al puro gusto di giocare.

«A beh, più avanti possibile ovviamente. Vicino alla porta... Per un calciatore offensivo come me, stare vicino alla porta è il massimo, non si scappa».

E peraltro, l’idea di duettare con Ronaldo dev’essere parecchio sfiziosa.

(ride) «E per forza... Lui è un esempio di chi ha ricoperto diversi ruoli in passato, ma poi con l’evoluzione del suo calcio si è ritrovato a giocare più possibile davanti alla porta per sfruttare quelle sue doti enormi di realizzatore: è stato veramente un pilastro, insieme con Messi. In quanto a numero di gol realizzati hanno davvero segnato e condizionato tutto il calcio. Giocare con lui sarà un piacere enorme».

Tornando a qualche anno fa, quando ha iniziato a giocare da ragazzino e ha iniziato la sua scalata verso i massimi livelli: immaginava che un giorno avrebbe giocato con una quasi divinità del pallone come Cristiano Ronaldo?

«Sicuramente c’è sempre stata la grande speranza di giocare con i grandi campioni così come di fare parte di una grande squadra. Era un sogno che cullavo, quello di arrivare al top. Ora posso dire di far parte di un grandissimo club fatto di eccellenti giocatori. Possiamo fare molto bene e goderci una bella annata».

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